Istituzioni
16 dicembre 2011
15:31

Rossi: 'Ok al rigore, ma adesso passiamo subito al lavoro'

FIRENZE - Riforme istituzionali, integrazione fra sociale e sanitario, costi della politica. Tre aspetti per "riorganizzare la macchina pubblica in Toscana" sottolineati questa mattina a Firenze dal presidente Enrico Rossi nel suo doppio intervento alla manifestazione di Cisl Toscana che si svolta con la presenza del segretario nazionale Funzione Pubblica Giovanni Faverin, conclusa dal segretario regionale Riccardo Cerza e con l'intervento di Andrea Morandi, segretario regionale della Funzione Pubblica.

"Abbiamo approvato le Unioni dei Comuni, siamo disponibili a nuovi incontri per integrare le funzioni sanitarie con quelle sociali - ha commentato Rossi - e andiamo avanti con i tagli ai costi della politica consapevoli che questa la premessa per mantenere una credibilit che poi ci consentir di chiedere sacrifici anche ai lavoratori".

Enrico Rossi, facendo comunque presente che i compensi dei consiglieri e degli assessori toscani sono gi inferiori a quanto accade nelle altre Regioni, ha convenuto sulla importanza di una "maggiore sobriet ", ha definito "insostenibile" il sistema dei vitalizi che il Consiglio toscano ha gi stabilito di modificare, ha fatto presente le riduzioni decise nel numero dei consiglieri (da 54 a 40) e degli assessori (da 10 a 8).

Rispondendo a sollecitazioni dell'esponente nazionale Cisl sulla necessit di riorganizzare un sistema pubblico troppo spesso "autoreferenziale", il presidente Rossi ha fatto presente come il lavoro di revisione della spesa di Regione Toscana stia iniziando a dare risultati concreti. "Mi affido molto - ha precisato - alla spending review che per non va affidata ai dirigenti della Regione ma a ragazzi esterni svegli che hanno ancora il coraggio di meravigliarsi e scandalizzarsi".

Rossi ha anche posto la questione sul numero dei dipendenti regionali e delle posizioni dirigenziali. Sotto il profilo pi generale, riferendosi alla manovra del governo Monti, Rossi ha dato atto che "queste politiche di rigore vanno certo fatte, ma subito dopo necessario ripartire con grandi politiche di investimento perch la disoccupazione una grave minaccia per la coesione sociale".

Il presidente ha aggiunto che il governo toscano ha inserito, nella sua manovra, il principio secondo cui se un direttore generale va in pensione nel suo lavoro originario, la Regione Toscana gli "scala" la pensione dallo stipendio. Questo - ha commentato - perch "la cumulabilit tra pensioni e redditi un privilegio esoso e ingiustificato". Ho l'impressione - ha aggiunto - "che la manovra nazionale l'abbiano scritta anche troppi che mantengono quel tipo di privilegio".

Qualche parola anche sul riassetto istituzionale e sui rapporti fra Regione, Province, Comuni. "Tre enti sono troppi: o si decide che le Regioni non servono e ci si affida a Province e Prefetture o, come io penso, si sceglie circa un ente fra Regione e Comuni che forse potrebbe essere superato".