Infrastrutture e mobilità
12 ottobre 2019
14:35

Rossi su Tirrenica: "Con determinazione e unità ho fiducia che ce la faremo"

GROSSETO - "Con le necessarie determinazione e unità ho fiducia che ce la faremo a portare a casa un risultato utile. Abbiamo intrapreso la strada giusta. Non quella dell'antipolitica che non serve a nessuno, ma quella di un territorio che si unisce per rivendicare ciò che gli spetta".

È questo il passaggio conclusivo del discorso che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha tenuto a Grosseto al termine della manifestazione indetta unitariamente da enti locali, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e datoriali, per rivendicare il completamento del corridoio tirrenico nel tratto tra Rosignano e Ansedonia.

"Monitoriamo - ha esortato i presenti Rossi - da qui a dicembre i passaggi necessari e decisivi. E se non otterremo il risultato voluto dovremo mobilitarci ancora insieme. Ma la mobilitazione di tanti cittadini può ancora determinare la politica ed indicare ai Governi cosa è necessario fare".

Prima il presidente aveva ripercorso gli ultimi venti anni di vicende della Tirrenica, osservando che alla fine siamo tornati al progetto voluto venti anni fa dall'allora presidente della Regione, Vannino Chiti. Aveva poi espresso un giudizio positivo sulla neo ministra dei trasporti, Paola De Micheli, che aveva incontrato ieri a Firenze, giudicandola "molto attiva, vivace e determinata e che merita tutta la nostra fiducia visto che ha detto di  voler rimettere in piedi il tavolo per la Tirrenica che avevamo aperto". Rossi ha poi detto che il tracciato costiero rappresenta per la Toscana "la priorità zero" e ancora "che le buone intenzioni governative sono importanti, ma che ci sono numerosi scogli da superare" e si è  augurato di non doversi trovare ancora di fronte all'ennesima presa in giro.

"Pur che fosse realizzata - ha ricordato il presidente - ho accettato anche l'ultima ipotesi progettuale. Ma ora va attuata,  per un tracciato senza pedaggio, a quattro corsie e in sicurezza. Occorre mettersi al lavoro subito perché l'opera sia finanziata e poi realizzata. Entro la fine della legislatura regionale vorrei avere la certezza che che questa opera si farà cosicché si colmi il ritardo di sviluppo di quest'area e perché l'attuale tracciato ha il più alto indice di mortalità in questa regione".

Si tratta di un dato confermato dalla presidente dell'associazione delle vittime della strada attuale, che ventidue anni fa ha perso qui il figlio Riccardo e che ha parlato di 3.500 morti l'anno sulle strade italiane, al ritmo di 9 al giorno, con 30.000 disabili gravi e 175.000 feriti.

E Rossi ha chiosato infine chiedendo che l'opera e il suo finanziamento siano messi nel contratto di programma che il Governo stipulerá con Anas, "perché tutto non resti tra le buone intenzioni".