Protezione civile
6 novembre 2014
9:57

Rossi sul Tirreno: "Territorio a rischio, si cambia"

FIRENZE Il Carrione esonda di nuovo e provoca devastazioni e sofferenze a Carrara. La Toscana sotto il rischio costante di alluvioni: solo con scelte radicali e coraggiose potremo migliorare la nostra sicurezza. Lo scrive Enrico Rossi nell'intervento pubblicato stamani da Il Tirreno dal titolo "Territorio a rischio, si cambia", di cui proponiamo il testo integrale.

Territorio a rischio, ora si cambia
di Enrico Rossi

Ancora una volta il torrente Carrione esondato. Ha rotto l'argine, provocato devastazioni e sofferenze. Passata l'emergenza bisogner accertare le responsabilit visti i 4 milioni spesi in lavori. Una cosa evidente: la frequenza di queste perturbazioni si intensificata, esponendo la nostra regione a rischi costanti. E allora dobbiamo riconoscere che solo con scelte coraggiose e radicali potremo migliorare la nostra sicurezza, metterci al riparo da queste calamit .

Era stato costruito dalla Provincia nel 2007, dopo i tragici eventi del 2003, ed era costato 4 milioni. Adesso la priorit quella di mettere al sicuro gli sfollati, di tamponare la falla e suturare le ferite. Da molte ore le ruspe sono al lavoro e ce la stanno facendo.

Ieri sera erano 5mila le famiglie senza luce, senza acqua potabile e con la prospettiva della chiusura delle scuole. La nostra protezione civile ha allestito, nei padiglioni di Carrara Fiere, 240 posti letto e una cucina capace di sfornare pasti caldi. Purtroppo il maltempo non ci dar tregua. L'allerta meteo, che avevamo lanciato con efficace preavviso, sar "rossa" fino alle 15 di domani e interesser oltre a Massa Carrara, la Versilia e Grosseto.

Passata l'emergenza sar nostro dovere accertare i fatti, chiarire le responsabilit . Una cosa evidente: la frequenza di queste perturbazioni si intensificata, esponendo la nostra regione a rischi costanti. Oltre alla gestione dell'emergenza e alla prevenzione dobbiamo riconoscere che solo con scelte coraggiose e radicali potremo metterci al riparo da queste calamit .

Un percorso che in Toscana abbiamo gi iniziato nel corso di questa legislatura. Prima con il blocco delle edificazioni nelle aree ad alto rischio idrogeologico (il 7% del territorio), poi con la lotta senza quartiere al consumo di suolo, vietando nuove licenze edilizie fuori dalle aree gi urbanizzate, e infine con il Piano del Paesaggio che indica sentieri per un nuovo sviluppo in armonia con la salvaguardia dell'ecosistema.

Nonostante i vincoli finanziari imposti dalle norme europee - che per le opere sulla sicurezza sarebbe bene cancellare quanto prima - sono certo che per "non morire affogati per Maastricht" sia indispensabile continuare ad investire ogni anno 50 milioni per abbattere il rischio idraulico, pur rischiando le infrazioni. Allo stesso modo chiedo con forza che lo sblocca-Italia conceda ai presidenti di Regione i poteri commissariali necessari per evitare il blocco delle le opere, superare i contenziosi e gli intralci burocratici.