Economia
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1 febbraio 2019
19:30

San Francisco, Rossi in visita a Genentech e Ibm Watson: "Grandi possibilità di collaborazione"

SAN FRANCISCO - "Dagli incontri di oggi sono emerse grosse possibilità di collaborazione e grandi opportunità, soprattutto nel campo sanitario". Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha commentato le sue visite a Genentech, il ramo americano del Gruppo Roche e IBM Watson, specializzata in Iintelligenza artificiale. Il primo appuntamento è stato dedicato al tema della medicina personalizzata in cui Genentech è una delle aziende leader mondiali.

Durante l'incontro, che ha visto la partecipazione del presidente Rossi, del console generale di San Francisco Lorenzo Ortona, di Stefano Volontè, Head of Supply Chain per il continente americano e di Alessandra Polara, business development & licensing director, è stata sottolineata l'importanza dei partenariati per sviluppare la ricerca in campo medico. Genentech, azienda fondata in 1976, che oggi impiega 12mila persone, prima azienda farmaceutica degli Stati Uniti, ha basato parte del suo sviluppo sulla collaborazione con altre aziende o enti, tanto che il 36,% delle sue vendite proviene proprio da attività di partnering.

"Toscana Life Sciences è un ente no-profit che supporta le attività di ricerca e favorisce la nascita di imprese innovative nel campo delle scienze della vita sul nostro territorio – ha ricordato Enrico Rossi, auspicando una futura possibile collaborazione con Genentech - Per questo motivo la sosteniamo come Regione Toscana visto che gestisce anche il distretto tecnologico sulle scienze della vita".

"La medicina personalizzata – ha proseguito Rossi - per ora si fa principalmente in laboratorio, ma l'idea è di farla su larga scala. Non dimentichiamo che tanta spesa sanitaria dipende dallo spreco dovuto alla ricerca del giusto farmaco, mentre se riusciamo a individuare il giusto farmaco ci può essere anche un risparmio a livello di spesa pubblica" Genentech si è attestata come l'impresa più sostenibile tra le americane quotate al Dow Jones, ed è specializzata nei trattamenti di natura genetica, adattando un farmaco ad hoc per ogni singolo paziente, anche in tempi relativamente brevi. Nel pomeriggio, il presidente Rossi ha visitato IBM Watson che vanta molti clienti pubblico-istituzionali.

"Grazie all'intelligenza artificiale si possono controllare molte situazioni di rischio legate alla gestione del territorio – ha detto Enrico Rossi – è stato molto interessante capire come con una rapida analisi di dati, si possano prevenire disastri naturali o gestire al meglio situazioni di crisi".

Durante la visita, i tecnici di IBM – che impiega 3000 scienziati e 12mila ricercatori in tutto il mondo - hanno citato l'esempio della città di New York, in cui la Protezione civile ha sviluppato un sistema che si basa sull'intelligenza artificiale e analizza in tempi rapidissimi tutte le immagini delle telecamere cittadine, ma anche altri dati come i messaggi postati sui Social networks in caso di situazioni di crisi.  Gli incontri in IBM sono proseguiti con le presentazioni di due scienziati, Simone Bianco, laureato all'Università di Pisa, e Laura Bozano che stanno lavorando sui progetti "Cellular engineering" e "Cogniscent" anche essi basati sulle applicazioni dell'intelligenza artificiale.

"Grazie ad una innovativa analisi del plancton – ha detto Rossi riferendosi al primo progetto – si riesce a ricostruire lo stato di salute delle acque, tema su cui anche la Regione Toscana sta investendo per la tutela del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Sono sicuro che lavorando insieme possiamo far convergere le nostre tecnologie e raggiungere risultati sempre più precisi e soddisfacenti" "Mi ha poi molto colpito il progetto Cogniscent in cui un naso artificiale esamina in tempi brevissimi gli odori per stabilire i contenuti molecolari delle sostanze. Vedo molte applicazioni che potrebbero interessare la nostra regione dall'agricoltura al ramo sanitario", ha concluso Enrico Rossi.

Il progetto, analizzando l'odore della pelle dei pazienti, permette di identificare e di prevenire malattie anche molto gravi come il Parkinson.