Cultura
27 marzo 2011
10:04

Scaletti a Repubblica: la Casa del Cinema torna al Teatro della Compagnia

FIRENZE - Tutte le attivit della 'Casa del cinema' si sposteranno dall'Odeon al Teatro della Compagnia, lo afferma l' assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti in un'intervista rilasciata a Fulvio Paloscia del quotidiano La Repubblica. L'assessore annuncia che presto la Regione varer un nuovo progetto, che prevede il cambio di sede nel 2013, allo scadere del contratto con il cinema Odeon.

Da La Repubblica Firenze del 27/03/2011

La casa del cinema

Nel 2013, i festival lasceranno l'Odeon

L' assessore Scaletti: torniamo alla Compagnia. Al Verdi film premiati ma 'Invisibili "

La casa del cinema all'Odeon alla vigilia di un importante ripensamento. Lo rivela Cristina Scaletti, assessore alla cultura della Regione (che finanzia la struttura attraverso laFondazione Sistema Toscana - Mediateca Toscana Film Commission, insieme a Provincia e Comune): Molto presto lanceremo il nuovo progetto - dichiara - che prevede prima di tutto la nuova sede. Lasceremo l'Odeon allo scadere del contratto, ne12013: allora la Cinquanta giorni di cinema e le altre attivit si sposteranno definitivamente al teatro della Compagnia, oggi di propriet della Regione. Sar una nuova fase che terr conto di tutte le istanze e che su peri certe criticit dell'attuale gestione . Se si era ipotizzato un possibile collegamento Odeon-Compagnia, Scaletti smentisce con decisione: Riteniamo utile e opportuno fare tutto nel teatro di via Cavour .

Dubbi sull'assetto della Casa del cinema, Cristina Scaletti li ha mostrati fin dal suo insediamento: risale allo scorso settembre, infatti, la decisione di ridurre il finanziamento regionale dai 400 mila euro del 2010, voluto dalla precedente amministrazione, ai 200 mila del 2011, fino ai 100 mila del 2012. Devo garantire ai cittadini un buon uso dei soldi pubblici : all'assessore non piace il coinvolgimento di un privato nell'operazione, Gloria Germani, proprietaria dell'Odeon, a cui la Mediateca paga l'affitto e che avrebbe voce in capitolo anche nella programmazione. Sua, ad esempio, l'idea dell'anteprima di Che bella giornata di Checco Zalone distribuito da Medusa, con cui la Germani ha stretto alleanza per gestire il Multiplex di Novoli. Ora la decisione del riassetto generale, che sembra rientrare nello scenario politico di screzi tra Italia dei Valori (il partito in cui milita Scaletti) e il Pd (a cui apparteneva il suo predecessore, Paolo Cocchi, e nella cui area gravita Stefania Ippoliti, ai vertici della Casa del cinema). Dallo stesso Multiplex la divergenza di posizione si estesa all'affaire Odeon, complice - si dice - Stefano Stefani, che alle ultime elezioni si presentato proprio in quota Idv per il consiglio comunale, da sempre strenuo oppositore sia del progetto Casa del cinema che del Multiplex. In molti lo considerano il consigliere occulto di Scaletti, ma lui nega: La mia guerra all' Odeon l'ho dichiarata nel gennaio del 2010, quando c'era ancora Cocchi . E Scaletti: Rivendico l'oggettivit del mio lavoro .

Proprio l'altro giorno Stefani ha annunciato Invisibili! , una rassegna che, al teatro Verdi, propone cinque film non in programmazione a Firenze nonostante una ben finanziata Casa del cinema , recita il comunicato. I dubbi di Stefani sono molti. Con la scusa dei film in lingua originale ho visto programmare in contemporanea ad altri cinemafiorentini Robin Hood diRidley Scott, Sex and the city 2, Il Grinta dei fratelli Cohen. E le anteprime: cosa c'entrano Checco Zalone e il prequel di Amici miei con un progetto nato per dare visibilit a film altrimenti esclusi dal circuito fiorentino? E' concorrenza sleale nei confronti di quei cinema che godono di assai meno finanziamenti rispetto ai 200 mila euro dell'Odeon. Date quei soldi ai festival .

Ippoliti risponde, dati alla mano: Tre dei film prograrmati da Stefani in realt ci riguardano: Illegal l' abbiamo proiettato il 21 ottobre, Tourn e lo faremo a aggio, Post mortem lo stiamo trattando. Da ottobre ad oggi abbiamo proiettato almeno venti film che da noi non sarebbero mai usciti. Programmare in lingua originale un segno di civilt in una citt internazionale come Firenze. Non facciamo i trangugia e divora: anzi, abbiamo rilanciato di Spaziouno, che rischiava la chiusura. Zalone? E' unfenomeno di costume. Amici miei? L'hanno caldeggiato Renzi e Scaletti .

Leggi l'articolo sul pdf originale