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Cultura
17 agosto 2011
14:03

Scaletti: 'Miope e dannoso eliminare il Palio, è come la storia delle festività'

FIRENZE -  "Auspicare l'eliminazione del Palio di Siena, così come lo spostamento delle festività laiche nazionali,come proposto dal governo, è una politica culturalmente miope ed economicamente dannosa. Ieri ho assistito con emozione al Palio di Siena, manifestazione simbolo di cultura, oltre che patrimonio d'identità, che fa parte dell'humus delle complesse, variegate e straordinarie tradizioni del nostro Paese che andrebbero valorizzate come elemento prezioso e distintivo della nostra storia e delle nostre radici, come testimoniato dal crescente interesse internazionale per questo evento, al quale continuano ad assistere turisti provenienti da tutto il mondo".

Lo dichiara l'assessore regionale alla cultura e al turismo Cristina Scaletti di rientro da Siena dove ha assistito al Palio dell'Assunta.

"Non si possono abrogare i simboli storici rappresentativi delle nostre tradizioni culturali più profonde e caratteristiche del sentimento popolare - continua Scaletti -. Non si possono abrogare ricorrenze simbolo dei valori fondanti della nostra società".

"Anche dal punto di vista economico, non è possibile attuare una politica autolesionista che mortifichi il settore turistico, da sempre e ora più che mai pilastro strategico dell'economia nazionale, abolendo o riducendo i ponti festivi primaverili occasioni preziose di inizio stagione estiva".

Secondo Federalberghi in Italia il ponte del 25 aprile, quello del primo maggio, e quello del due giugno muovono nel complesso circa 21 milioni di turisti con un fatturato di oltre 6 miliardi di euro.

"Entrate importanti che adesso verranno meno. - osserva l'assessore - E a questa perdita va aggiunto il danno sul piano occupazionale con arriva dal mancato avvio della stagione turistica con le tradizionali feste nazionali, a discapito dei lavoratori stagionali, sopratutto giovani e precari, da sempre anello debole della catena".

"Spero  che il ministro del turismo - conclude - sappia cogliere il valore profondo di una manifestazione come il Palio, innanzitutto simbolo di cultura, tradizione e patrimonio che appartiene a tutti gli italiani nonché fondamento dell'economia turistica della Toscana, e mandi un segnale forte  per la difesa del 25 aprile, del 1 maggio, del 2 giugno, date fondanti la nostra nazione, la nostra identità culturale e la memoria delle nostre radici: lotta per la libertà, valori repubblicani e lavoro".