Ambiente
Territorio e Paesaggio
3 novembre 2017
15:57

Sicurezza Arno, Fratoni: "Regione pronta ad ultimare i lavori entro il 2022"

 FIRENZE - Firenze e la Toscana non dimenticano l'alluvione del '66 ma soprattutto non vogliono tornare a vivere tragedie simili, come quella che ha recentemente colpito Livorno. "La Regione Toscana impegnata in prima linea contro il rischio idraulico - spiega l'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni - ed ha investito energie e risorse nella prevenzione di future alluvioni a danno della citt di Firenze e delle aree limitrofe. Il 1966 ha segnato la storia e la memoria della Toscana, anche la nostra percezione del rischio idraulico".

"L'alluvione di Firenze di allora, quella di Livorno di pochi mesi fa e tutti gli altri eventi tragici che hanno segnato il nostro territorio - sottolinea Fratoni - ci dimostrano costantemente l'attualit e l'importanza degli interventi di prevenzione. E la Toscana non vuol farsi trovare impreparata. Stiamo lavorando per portare a termine nel pi breve tempo possibile le opere previste dal nostro Piano di gestione del rischio alluvioni. Se i finanziamenti arrivassero, la Regione sarebbe in grado di completare l'intero intervento entro il 2021/2022".

Per ridurre il rischio di alluvioni a Firenze sono previsti, sia nel Piano di Gestione Rischio Alluvioni, sia negli strumenti di programmazione nazionali e regionali, interventi a monte della citt . Alcune di queste opere sono in corso di realizzazione, altre sono in fase di progettazione. I lavori gi in corso solo per tutelare l'Arno hanno un valore di 100 milioni di euro. Sono stati ri-avviati dal 2012, quando la Regione ha ripreso la competenza sulle misure per l'accelerazione della realizzazione degli interventi strategici, e stanno procedendo per stralci funzionali (come previsto dal Codice dei Contratti), cio lotti funzionanti anche prima del completamento dell'intero intervento.

"L'attuazione degli interventi per la difesa del suolo - aggiunge l'assessore Fratoni - richiede tempo e risorse costanti e programmate ed in questo senso che ha operato la Toscana negli ultimi anni. Inoltre, insieme al Governo nazionale, stiamo lavorando per ottenere ulteriori finanziamenti e poter cos rispondere, partendo dalle situazioni pi critiche ed urgenti, alle esigenze manifestate dagli enti locali e stimate in quasi un miliardo di euro".

Gli interventi per l'Arno
La pi rilevante delle opere previste il sistema di laminazione di Figline, oggi in fase di realizzazione, che pu essere definita come il primo 'scudo' a tutela del centro urbano di Firenze. L'innalzamento della diga di Levane il secondo, importantissimo, passaggio. Infine verr realizzato un sistema di casse di espansione e di "infrastrutture verdi" lungo il fiume Sieve.

Il sistema di laminazione di Figline - che vede come soggetto attuatore la Regione Toscana - comprende le casse di espansione di Leccio, Prulli, Pizziconi e Restone, situate nei Comuni di Figline e Incisa Valdarno, Reggello e Rignano sull'Arno. La volumetria complessiva e la loro capacit di regolazione attraverso separatoie mobili, permetter di gestire la laminazione di circa 25-30 milioni di mc di acqua riducendo il rischio idraulico della citt di Firenze e dei Comuni limitrofi. Nel caso di un evento tipo quello del 1966, il sistema di laminazione di Figline permetterebbe sostanzialmente un abbattimento della portata di acqua in arrivo nel centro storico di Firenze di circa il 10%, minimizzando il rischio idraulico residuo. I lavori del primo stralcio della Cassa Pizziconi saranno ultimati entro l'inizio del 2018, mentre la gara per il secondo stralcio sar aggiudicata nele prossime settimane. Entro l'anno, inoltre, saranno aggiudicati i lavori dei primi stralci della Casse Restone, Prulli e Leccio.

Regione ed Enel hanno inoltre stanziato risorse che rendono possibile la progettazione dell'innalzamento della diga di Levane, l'opera per non ha ancora ricevuto le attese risorse statali. La diga di Levane situata nei Comuni di Laterina e Pergine Valdarno, il suo rialzo e quello degli argini circumlacuali permetter di invasare ulteriori 9 milioni di metri cubi di acqua rispetto agli attuali, aumentando quindi notevolmente la sicurezza dell'Arno. Sempre utilizzando come termine di paragone l'evento del 1966, si stima che l'azione combinata del sistema di laminazione di Figline e dell'innalzamento della diga di Levane permetterebbe un abbattimento della portata in arrivo al centro storico di circa il 15%, riducendo ulteriormente il rischio residuo per la citt . Anche in questo caso il soggetto attuatore dell'intervento la Regione Toscana ed il costo stimato di circa 25 milioni di euro.

Infine il sistema delle casse di espansione e le "infrastrutture verdi" lungo il corso mediano e finale della Sieve (Comuni Borgo San Lorenzo, Vicchio, Rufina), oltre a 'mitigare' gli effetti di eventuali piene nella Val di Sieve,  contribuir a controllare gli afflussi in Arno. Anche in questo caso il soggetto attuatore dell'intervento, di cui in corso la progettazione, la Regione Toscana, che dopo la progettazione preliminare - in accordo con il Ministero dell'ambiente - proceder con le fasi progettuali successive, che saranno finanziate con le risorse del Fondo progettazione che a breve verranno stanziate dal Governo. Il costo stimato dell'opera di circa 63 milioni di euro.

Le leggi e i finanziamenti
Negli ultimi anni le attivit di difesa del suolo hanno subito una forte accelerazione, per cercare di ridurre il rischio idraulico e idrogeologico in un'eopoca in cui i cambiamenti climatici sono evidenti e tangibili. In occasione della ricorrenza del 4 novembre, utile ricordare quanto fatto in Toscana, non soltanto a Firenze, dato che l'alluvione del 1966 coinvolse non soltanto il capoluogo ma gran parte della regione.

La Regione ha introdotto nella propria normativa misure per una corretta pianificazione del territorio (lr 21/1012 e lr 65/2014), ha snellito i soggetti preposti all'attuazione degli interventi per la gestione del rischio alluvioni (lr 80/2015 e lr 79/2012) ed ha introdotto una programmazone costante ed annuale degli interventi a partire dal 2014.

Da allora sono stati attivati 143 interventi e 96 progetti, per un valore di circa 112 milioni finanziati con risorse regionali. A questi si aggiungono 225 milioni di risorse nazionali e regionali confluite grazie agli accordi per la mitigazione del rischio idraulico sottoscritti da Regione e Ministero dell'ambiente nel 2010 e 2015 .

Da ricordare inoltre le risorse per la manutenzione dei corsi d'acqua che provengono dal contenuto di bonifica, alle quali si sommano circa 7 milioni di euro l'anno stanziati dalla Regione, per un importo complessivo di circa 95 milioni di euro.