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14 agosto 2011
13:19

Spostamento festività laiche, Scaletti: 'Attentato all'identità culturale nazionale e al turismo'

FIRENZE – Spostare o accorpare le festività laiche? Secondo l'assessore regionale alla cultura e al turismo Cristina Scaletti, il provvedimento contenuto nella manovra bis del governo configurerebbe un doppio attentato: all'identità culturale italiana e al turismo.

"Pensare di accorpare alla domenica le festività civili (25 aprile, 1 maggio, 2 giugno), o comunque di spostare la data della loro celebrazione – dice l'assessore - è un vero attentato all'identità culturale della nazione e alla memoria delle nostre radici: lotta per la libertà, valori repubblicani e lavoro. Il 25 aprile, per esempio, deve rimanere festa nazionale intoccabile: potrebbero tollerare i francesi di non festeggiare la festa nazionale il 14 luglio o gli americani la festa dell'Indipendenza il 4 luglio? Ci sono dei valori fondanti della nostra società che devono rimanere imprescindibili sempre e comunque. A partire da questa convinzione – aggiunge ancora - vorrei ricordare come la Regione sia impegnata nel portare avanti un  provvedimento che ribadisca la centralità ed il valore della festa del Primo Maggio: festa autentica del lavoro, dedicata al riposo, al senso dei valori, alla cura della vita privata di ciascun cittadino".

A questo si aggiunge, con l'abolizione o la riduzione dei ponti festivi primaverili, una ricaduta drammatica sul turismo che da sempre è uno dei pilastri strategici sui quali si regge l'economia, toscana e nazionale. "A livello economico – sottolinea Cristina Scaletti - i risultati in termini di incremento della produzione nazionale per l'accorpamento delle festività laiche, sarebbero totalmente vanificati dalle conseguenze disastrose sul settore turistico, con un netto calo delle presenze e dunque del fatturato. Inoltre, sul piano occupazionale, il mancato avvio della stagione turistica con le tradizionali feste nazionali potrebbe rivelarsi fatale, a discapito dei lavoratori stagionali, sopratutto giovani e precari, da sempre anello debole della catena. Mi auguro – conclude l'assessore - che il Ministro del Turismo faccia sentire la sua voce, impedendo un provvedimento tanto lesivo per il settore già fortemente penalizzato dall'improvvida tassa di soggiorno".