Economia
Lavoro
10 luglio 2019
8:43

Steel Italy Piombino, Rossi: "Serve un cambio di passo"

ROMA - "L'impegno da parte del ministero e dell'azienda mi pare ci sia, ma credo si debba provare ad imprimere una svolta, perché se proseguiamo con lo stesso passo tenuto finora, ciò può pregiudicare l'esito del progetto di tornare a produrre acciaio a Piombino".

È questa la ferma convinzione espressa dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al termine dell'incontro che si è tenuto a Roma, al Ministero per lo sviluppo economico, per discutere dell'attuazione dell'Accordo di programma e del piano industriale presentati alcuni mesi fa dall'indiana JSW Steel Italy (ex Aferpi) per la reindustrializzazione dei sito produttivo di Piombino.

All'incontro erano presenti tra goi altri il presidente dell'azienda Virendar Bubbar, il direttore dello stabilimento Mohan Babu, il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali nazionali e locali oltre a quelli della Rsu. Vi hanno partecipato anche il sottosegretario allo sviluppo economico Davide Crippa e il coordinatore della riunione, il vice capo segreteria del ministro, Giorgio Sorial.

Dopo aver ricordato come anche il nuovo sindaco di Piombino ha sottoscritto l'Accordo di programma che dà il via libera all'investimento da 30 milioni di euro per la realizzazione di una nuova linea di laminatoi, il presidente Rossi ha posto all'attenzione dei presenti soprattutto tre punti.

"È necessario chiamare in questa sede ferrovie dello Stato - ha spiegato Rossi - per chiedere che realizzi in due anni e non in cinque la linea di binari interna allo stabilimento, per rendere efficiente lo scarico delle materie prime e il carico dei prodotti finiti. Occorre poi svolgere un ruolo di attuazione dell'Accordo di programma e chiedere ad Invitalia di sbloccare presto la disponibilità dei 33 milioni di euro promessi dal precedente ministro. C'è poi la fondamentale questione del prezzo dall'energia. Come previsto all'articolo 10 dell'Accordo, deve essere garantito all'azienda di poter disporre dello stesso prezzo che Terna pratica nel resto dell'Italia. Per cogliere questi obiettivi servono riunioni più operative e tempi più serrati, con incontri pressoché quotidiani di un gruppo ristretto ed autorevole formato da un rappresentante del Mise, uno della Regione e uno dell'azienda. Da questo punto di vista sono disposto ad impegnarmi a partecipare ad un incontro a settimana perché voglio che il progetto arrivi in porto senza arenarsi".

"Adesso - questa la conclusione del presidente Rossi - aspetto i risultati. Sono fiducioso e do il massimo del mio impegno e la garanzia che la Regione rispetterà totalmente ciò che è previsto dall'Accordo di programma. Siamo in una fase di svolta ed é necessario ristabilire a Pionbino un clima fattivo e di fiducia, perché i lavoratori sono fiaccati da tanti anni di promesse senza che si intraveda la svolta necessaria. Le istituzioni e il Ministero devono impegnarsi per costringere l'azienda a fare quello che deve. Vogliamo sapere quando sarà realizzato il nuovo laminatoio. Vogliamo vedere il progetto del forno elettrico e il Governo deve farsi garante rispetto al prezzo dell'energia. L'azienda non deve avere alibi che le consentano di dilazionare gli impegni. A gennaio ci sarà una importante verifica sull'attuazione degli accordi e non possiamo arrivare a quell'appuntamento portando solo dei se e dei ma".