Istituzioni
11 novembre 2011
15:08

Sviluppo ma anche welfare. Rossi spiega i contenuti della legge finanziaria

FIRENZE - Cinque piani e cinque idee per rilanciare lo sviluppo e sostenere l'attivit economica, in questo momento di crisi e di tagli "catastrofici" da parte del governo. Sta tutto nella legge finanziaria regionale che sar discussa da qui alla fine dell'anno nell'aula del Consiglio regionale, assieme alla manovra di bilancio.

"Dobbiamo anzitutto concludere le grandi opere viarie che da anni attendono di essere realizzate dice il presidente della Toscana, Enrico Rossi E dobbiamo farlo velocemente, con la necessit di ricorrere anche al capitale privato: dalle autostrade alla Tirrenica, dalla Due Mari alla Siena-Firenze, dalla Fi-Pi-Li alla bretella da Lastra a Signa a Prato". "Dobbiamo ridurre oneri ed ostacoli all'attivit economica prosegue - sbloccare i cantieri degli enti locali, per altre opere startegiche, su cui la Regione ha messo 2,6 miliardi di euro. Grazie alla legge 35 stiamo passando in rassegna pi di mille e cinquecento progetti e interverremo laddove riscontreremo forti ritardi". Compresi gli interventi contro il rischio idrogelogico. Ma nella proposta di finanziaria c' anche il sostegno alla green-economy e agli interventi di riqualificazione energetica da parte di cittadini ed aziende: sar istituito, ad esempio, un fondo di garanzia da 3 milioni per prestiti per chi vuole installare nuovi impianti fotovoltaici per produrre energia elettrica o termica. C' anche un aiuto da 20 milioni di euro "agli investimenti necessari per il settore idrico". Altre proposte di legge 'collegate' riguarderanno la competitivit del sistema toscanao, tirocini e stages, agevolazioni fiscali e valorizzazione di cultura e paesaggio.

A medio termine c' invece tutta la partita legata alla messa in campo del patrimonio immobiliare pubblico dismesso. Rossi spiega la cornice pi volte ai giornalisti, nel corso del consueto briefing settimanale. Ci sono ospedali, caserme ed altri edifici, spesso nel cuore e nel centro di citt , che non sono pi utilizzati. "L'idea - dice Rossi sarebbe quella di fare una gara ed affidare l'intero patrimonio, magari anche quello di qualche ente locale, se vorr venirci dietro, ad una societ di gestione del risparmio che cerchi i capitali per riqualificare gli immobili, dopo che i Comuni avranno deciso le destinazioni, o magari anche venderli. Ma con la possibilit da parte del pubblico di rientrare, anche non subito, ma dopo alcuni anni". "La Cassa Depositi e Prestiti sarebbe gi interessata - aggiunge - Ci vorr tutto il 2012 per definire la cornice legislativa e regolamentare e bandire la gare. Ma un modo, a nostro giudizio, per far ripartire l'attivit edilizia, in grande difficolt , senza consumare nuovo territorio".

Non c' comunque solo attenzione allo sviluppo e alla crescita economica nella finanziaria regionale, ma anche al welfare. "Abbiamo stanziato 17 milioni e mezzo ad integrazione del fondo sociale azzerato dal governo ricorda il presidente della Toscana Altri 3 milioni e 800 mila euro serviranno a far fronte ad emergenze sociali e 6 per l'emergenza abitativa . In tutto sono pi di 27 milioni aggiuntivi, nonostante i pesanti tagli del governo al bilancio. Ma la crisi economica ha acuito i problemi di numerose famiglie e ci sono situazioni a cui occorre rispondere con immediatezza". Le risorse per lo pi saranno messe a disposizione dei Comuni. Ci sono anche 3 milioni per l'abbattimento delle barriere architettoniche.

"Naturalmente conclude Rossi - dobbiamo realisticamente misurarci con una situazione in cui la Regione, come gli enti locali, ha a disposizione meno fondi di due o tre anni fa (1700 milioni nel 2012 invece dei 2200 del 2010) e per questo sar necessaria la compartecipazione dei cittadini all'erogazione di quei servizi: sanitari, sociali e pubblici locali. Ma lo faremo e chiederemo di farlo, compreso l'accesso alle agevolazioni, facendo ricorso all'Isee, in modo da utilizzare uno stesso strumento per misurare la capacit economica di ogni famiglia e chiedere di pi a chi ha di pi e di meno a chi ha di meno".

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