Cultura
18 luglio 2018
15:42

Torna 'Santa Fiora in musica', Barni: "Cultura significa valorizzare tradizioni che rinsaldano le comunità"

FIRENZE -  Per un mese Santa Fiora diventa il borgo musicante a più alta concentrazione di musicisti e musica dell'estate.  Dal 21 luglio al 25 agosto si svolge la XIX edizione del Festival Internazionale Santa Fiora in Musica, che quest'anno è impreziosita dal quarantennale dalla nascita del Coro dei Minatori.

Un antichissimo borgo orgoglioso della sua lunghissima storia di indipendenza e unicità, un contesto naturalistico di grande impatto, una cittadinanza coesa, la volontà di superare l'isolamento attraverso cultura e creatività, non compromessi: queste, fra tante, le ragioni che fanno del festival di Santa Fiora un originale unicum nel panorama delle tante iniziative estive dei borghi storici italiani.

"Siamo sempre lieti di ospitare queste occasioni che mettono in evidenza come  i territori attraverso il rinnovarsi di tradizioni possano rivitalizzarsi – ha detto la vicepresidente Monica Barni in occasione della presentazione del Festival in Consiglio regionale insieme presidente del Consiglio Eugenio Giani e il consigliere Leonardo Marras -  Fare cultura non significa solo finanziare uno spettacolo o una manifestazione, fare cultura è importante quando serve a rinsaldare una comunità attraverso il mantenimento e la valorizzazione di tradizioni importantissime come, in  questo caso, il coro dei minatori di Santa Fiora. Una realtà a me molto cara, non solo perché ho assistito più volte alle loro intense esibizioni, ma perché quando accompagnavo sull'Amiata mio padre che era medico legale e si occupava di malattie professionali, lui mi raccontava dei minatori di questa zona e delle condizioni in cui lavoravano. Un'esperienza che nel tempo ha creato quella vicinanza e quell'affezione che porto con me".

In un borgo di circa duemila anime, fisiologicamente isolato dall'asperità dell'Amiata, in un solo mese passeranno tre orchestre - la Regionale Toscana, il grande ensemble Spira Mirabilis, orchestra senza direttore e intrigante novità degli ultimi anni che ha fatto molto discutere tutta l'Italia musicale, l'Orchestra Jazz di Trento e Bolzano "New Project" con il solista di fama mondiale Marco Pierobon - quindi i cameristi-solisti dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il Trio Bobo, spin off di Elio e Le Storie Tese, ben due Brass Band, la formazione detentrice del titolo Europeo Italian Brass Band e Quintessenza Brass, realtà consolidata da anni a livello mondiale. Un programma che, combinando alcune delle più curiose e prestigiose eccellenze italiane con incursioni nella sperimentazione internazionale, come la violinista cubana Yilian Cañizares, dimostra la vivacità e curiosità culturale di un festival che non vuole essere semplice intrattenimento estivo, come spesso accade, ma davvero un centro creativo e vitale per l'intera area.

Il Coro dei Minatori di Santa Fiora, fondati negli anni '70 dal padre scolopio Ernesto Balducci e divenuti sin dalla trasmissione radiofonica Rai Radio1 del 1977 un simbolo dell'attualità di quelle tradizioni culturali profonde che i cambiamenti radicali dell'Italia di allora rischiavano di rendere desuete. Divenuto sempre più popolare grazie alla collaborazione col cantautore Simone Cristicchi e alle testimonianze di intellettuali e personaggi del mondo dello spettacolo come Andrea Camilleri e Laura Morante, il Coro dei Minatori di Santa Fiora è oggi un simbolo importante di come una tradizione operaia e rurale possa mantenersi viva e in salute senza cadere nei facili trabocchetti del pittoresco e folclorico, utili per attirare il turismo di massa, ma profondamente snaturanti dell'anima della comunità.