Cultura
Diritti
25 gennaio 2011
17:20

Treno della memoria, non tutti i sopravvissuti hanno voglia di raccontare

OSWIECIM (Polonia) - La nonna di Ursula, bionda guida polacca al campo di sterminio di Birkenau, fu deportata in quel campo. Non solo gli ebrei furono infatti reclusi l . Almeno all'inizio. Da Birkenau fu poi trasferita altrove ed ancora oggi vive e conta pi di novant'anni. Abita a 15 chilometri da Auschwitz. In fondo non si allontanata troppo da dove era nata e vissuta. Ma di quella terribile esperienza patita non ha mai voluto raccontare alcunch .

 

 

"I superstiti dei lager dice Ursula si dividono in due gruppi. C' chi assolutamente vuole testimoniare. Magari lo fa con dolore, ma sente di doverlo fare. E chi invece si rinchiude in se stesso e di quello che nei lager ha visto e provato non fa parola con nessuno, neppure con la sua famiglia, quasi a cercar di cancellarlo dalla memoria. Mia nonna una di questa".

 

E' un viaggio negli orrori e nell'aberrazione umana la visita al campo di Birkenau. Tutto silenzio. Mancano i rumori sordi di colpi e botte dispensati spesso  senza motivo, non ci sono le raffiche dei mitra, l'abbaiare dei cani o il pianto dei bambini strappati alle mamme. Puoi  solo immaginarli. Ma un silenzio altrettanto angosciante, che ti prende appena varchi la 'porta della morte' all'inizio del campo ed entri nell'inferno di Birkenau.

 

Ti imbatti in stalle per cavalli trasformate in baracche dove venivano stipate fino a 700 persone in letti a castelli a tre piani con un giaciglio di paglia. Ti spiegano che i regolamenti prevedevano che ogni prigione fosse dotata di stufe. Ma non c'era scritto da nessuno parte che le stufe dovessero per essere accese e cos , nelle baracche, le stufe c'erano ma mancava il carbone per accenderle il pi delle volte.

 

Ti imbatti in apparenti gesti di umanit , come quando da un certo momento in poi i tedeschi decisero di costruire latrine e bagni: bagni addirittura interni alle baracche, per i bambini. Ma il motivo in verit era che i detenuti abili morivano troppo velocemente, mettendo a rischio la produzione industriale, e le epidemie che potevano scoppiare per le misere condizioni igieniche rischiavano di mettere a rischio la vita degli stessi soldati.

 

Scopri anche che nei campi di sterminio c'erano le scuole, per i pi piccoli. A Birkenau c'era. Ma molti di quelli stessi bambini, dopo meno di sei mesi, venivano passati per le camere a gas o annegati in una pozza d'acqua. Oppure impiccati, nel giorno del compleanno di Hitler.

 

Contraddizioni, gesti ed assurdit che rimangono senza un perch . La stesso perch che non hanno trovato i superstiti che hanno scelto di non parlare. Per provare, inutilmente, a dimenticare.

 

Notizie correlate:

Leggi qui il racconto e tutte le notizie del Treno della memoria 2011