Cultura
Diritti
26 gennaio 2011
14:38

Treno della memoria, passaggio di consegne tra generazioni

CRACOVIA (Polonia) Il treno della memoria come un passaggio di consegne tra generazioni diverse. Perch domani, per ragioni anagrafiche evidenti, i testimoni veri dello sterminio, quelli che vi sono sopravvissuti, non ci saranno pi . I ragazzi non potranno pi parlare con Andra e Tatiana Bucci, con Marcello Martini, con Antonio Ceseri, con Shlomo Venezia. E far visitare ai giovani i lager ha appunto lo scopo di farne testimoni nel mondo di quella immane  tragedia che l si consumata.

 

 

E' un po' questo il filo conduttore della terza giornata in Polonia del treno toscano della memoria. E lo ripetono, con parole diverse, l'assessore alla cultura della Toscana Cristina Scaletti, la consigliere regionale Daniela Lastri e Ugo Caffaz, che il treno toscano della memoria per anni lo ha organizzato oltre ad essere un rappresentante della comunit ebraica della regione. Un impegno non facile, come ammettono tutti. Ma "La Toscana ricorda" campeggia su un grande striscione. Vuole ricordare. E lo fa tutto l'anno. E un viaggio certo nel dolore e nell'orrore, ma anche nella speranza. E la scelta dall'Inno alla gioia che ha concluso stamani la cerimonia di commemorazione al campo di Auschwitz 1, il primo ad essere costruito nella zona ed oggi trasformato in un grande museo, non probabilmente casuale.

 

Come ieri a Birkenau, anche stamani ad Auschwitz la delegazione toscana  ha organizzato una cerimonia di commemorazione ufficiale. Un lungo corteo, guidato dai gonfaloni della Regione Toscana, della Provincia di Firenze e Prato, del Comune di Firenze, dell'Arma dei carabinieri e dell'associazione ex deportati  ha attraversato il campo, dal celebre cancello con la scritta "Arbeit Macht Frei" fino al muro della fucilazione, dove sono state deposte alcune corone di fiori.

 

L'assessore alla cultura della Regione Cristina Scaletti, con la voce a tratti rotta dall'emozione, ha ricordato come Auschwitz sia il testimone di un'intenzionale sistema messo in piedi per cancellare ogni dignit e i luoghi della memoria servono appunto affinch questo non venga dimenticato".  La consigliere regionale Daniela Lastri, anche lei visibilmente commossa,  ha detto come Auschwitz rimanga "un segno indelebile nel tempo". "Auschwitz ha spiegato ci riguarda tutti e il treno della memoria un'iniziativa forte e che deve continuare contro l'indifferenza e il negazionismo".

 

Perch in fondo, come diceva George Santayana e come sta scritto anche all'ingresso del blocco n.4 del campo, "chi non ricorda la storia condannato a riviverla". O come pi prosaicamente cantava De Gregori "la storia siamo noi ... e nessuno si senta escluso".

 

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