Cultura
Diritti
26 gennaio 2011
14:58

Treno della memoria: Scaletti: 'Ora siamo noi i testimoni dell'abominio'

CRACOVIA (Polonia) Il silenzio tra i block di Auschwitz 1 fatto di rispetto e attonita incredulit per quanto resta di un accadimento storico che condensa tutte le paure dell'orrore che agitano gli incubi pi profondi dell'umanit . E sembra quasi esitare a farsi squarciare, anche solo per un momento, dall'applauso che si leva dai partecipanti al Treno della memoria 2011 al termine della breve cerimonia di posa delle corone di fiori al muro della morte, il muro delle fucilazioni accanto al blocco 11, quello delle prigioni e delle sentenze decise dopo processi farsa dalla corte marziale della Gestapo del lager. "Perch sembra impossibile afferma Ugo Caffaz, da sempre anima organizzatrice del treno -, ma nel luogo dove si moriva al lavoro, nelle baracche, semplicemente muovendosi se si irritava una SS, esisteva un luogo apposito per fucilare", quasi si potesse condannare due volte.

 

 

"Per questo non ci sono parole che rispondano a quanto abbiamo visto dice al microfono l'assessore alla cultura Cristina Scaletti -. Ma vedere d forza alla memoria, ascoltare i testimoni diretti di quanto qui accaduto ci rende consapevoli e certi, e trasforma noi stessi nei futuri testimoni che questo abominio accaduto e nessuno pu negarlo. Se la pianificazione dello sterminio pu lasciare increduli, nostro dovere, un dovere che dovremo lasciare a chi verr dopo di noi, ricordare che ogni essere umano titolare di una dignit che non pu essere violata, mai. E che Auschwitz, e quanto assomiglia in qualche modo ad Auschwitz, non dovr pi ripetersi".

 

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