Economia
12 maggio 2017
17:11

Turismo, Ciuoffo: "In Toscana siamo affamati di buoni risultati"

FIRENZE - "In Toscana siamo affamati di buoni risultati. E vogliamo trasmettere in maniera sempre pi efficace i valori del nostro patrimonio culturale e ambientale a chi ha sete di conoscerli. Per farlo serve un approccio strutturale e un efficace gioco di squadra, un grande progetto industriale per governare un settore, quello turistico, che rappresenta il 10% del Pil regionale e per far conoscere la Toscana tutta, alla cui promozione dedichiamo ogni anno circa 3,5 milioni di euro".

Lo ha detto l'assessore regionale al turismo, Stefano Ciuoffo, concludendo al Teatro della Compagnia di Firenze "Destinazione Toscana 2020. Sviluppo turistico sostenibile per la valorizzazione delle identit e dei patrimoni", l'iniziativa organizzata dalla Regione e da Toscana promozione turistica, per presentare agli amministratori pubblici e agli operatori del settore il documento operativo strategico per il turismo toscano.

"Riteniamo necessaria ha aggiunto l'assessore la ristrutturazione organica di un settore che un tempo era affidato alla contemplazione delle nostre bellezze e che per questo ha sub to anche un arretramento delle presenze e dell'interesse sui siti mondiali. Eppure abbiamo una squadra straordinaria, che per anni non ha giocato o lo ha fatto per il pareggio. Oggi i nostri talenti devono trasformarsi in un collettivo capace di vincere, perch unito dall'obiettivo di far conoscere il nostro patrimonio e di produrre al contempo ricchezza".

L'assessore ha annunciato che il regolamento di attuazione della nuova legge regionale sul turismo ormai pressoch ultimato e che "ha strumenti agili che ci permetteranno di raggiungere il risultato che vogliamo. Ha poi parlato di accessibilit , di superamento delle barriere architettoniche e di quelle rappresentate dall'ignoranza, di sostenibilit e della necessit di "far diventare irripetibile l'esperienza di chi viene in Toscana".

"Dobbiamo ricercare ha concluso Stefano Ciuoffo il giusto equilibrio tra la domanda e ci che il territorio pu sopportare, dicendo no a soluzioni di emergenza come il numero chiuso. No ai divieti e s ai progetti di promozione di tutti i territori e di tutte le opportunit , per alleggerire la pressione turistica su ci che gi ben conosciuto. Insomma vogliamo far meglio ci che gi facciamo abbastanza bene, passando dalla fase di indagine a quella che prevede di dare struttura alla rete rappresentata dai nostri territori e dalle associazioni di categoria, per una coordinata azione d'impresa, che segua un metodo efficace. Se ci fermiamo e non siamo protagonisti del cambiamento, saremo destinati a perdere posizioni".