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24 novembre 2017
15:08

Un'abbazia sperduta nei boschi, la storia

FIRENZE -  Una storia antica e allo stesso tempo bizzarra. L'abbazia di San Giusto risale al XII secolo. Fu edificata in cima al Montalbano pratese, a quindici chilometri dal capoluogo, tra i boschi del crinale su una deviazione della via Francigena che passava nella vicina Valdinievole. Era un luogo dunque frequentato da viandanti e pellegrini, che sul far del tramonto, al suono della campana, spesso trovavano rifugio da lupi e briganti, di notte, nel convento che allora sorgeva di fianco, dove oggi c' una colonica. 

L'edificio, romanico, risente di influssi dell'architettura monastica provenzale e spagnola e riveste un particolare interesse, tanto da rappresentare un unicum nel territorio. Nel 1979, anche per questo, stato consacrato monumento nazionale.

La facciata in pietra animata da una bifora e dal coronamento ad arco, con la caratteristica bicromia bianco-verde, del semplice portale. Pur essendo molto piccola, lo slancio verticale e le volte a botte conferiscono al suo interno, privo di decorazioni, una spazialit ariosa. Proprio l'altezza cre precoci problemi di stabilit , con un crollo avvenuto nel Trecento, a cui segu una una parziale ricostruzione. Il presbiterio, a tre absidi, rialzato su una bassa cripta con piccole navate sorrette da grandi pilastri.

San Giusto, che fa parte di un gruppo di chiese di crinale che arrivano fino a Signa, nei dintorni di Firenze, ha vissuto alterne vicende nel corso dei secoli. Soppressa nel 1805, venne donata allo Stato nel 1893 dai proprietari privati, che l'avevano trasformata in stalla, come parte di un pagamento di imposte. Seguirono alcuni interventi straordinari tra cui l'abbassamento di quota del campanile, che aveva problemi statici - e l'affidamento al Comune, per la gestione ordinaria, che nel 1923 scriveva dello stato deplorevole dell'edificio, con il tetto in parte crollato.

Dal 1926 l'Abbazia parve rientrare in una propriet privata promotrice oltretutto di importanti lavori di restauro negli anni '30  e poi ancora negli anni 60. Ma il ritrovamento, tra il 2009 e il 2011, di alcuni documenti nell'archivio storico del Comune sembra attestare la propriet a bene pubblico. Ed questa la parte forse pi bizzarra di tutta la storia: un equivoco, sia pur in buona fede, durato ottanta e pi anni e un pasticcio che, senza che sia mai intervenuta una presa in carico da parte dello Stato, ha rallentato forse l'intervento sull'immobile, da tempo minato nella salute.

Negli ultimi anni pioveva infatti dal tetto e i muri si stavano sciogliendo sotto il peso del tempo e delle intemperie: tutta un'altra situazione rispetto a quando, per tutta la seconda met del Novecento, si celebravano spesso matrimoni nella chiesa.

Lo scorso marzo, nel 2017, colpita dalla bomba d'acqua che la stessa notte ha fatto crollare il muro del giardino della villa medicea di Poggio a Caiano, la volta gi minata ha ceduto ed una parte venuta gi , con il rischio a quel punto che l'acqua entrasse anche nella cripta.

La struttura stata messa nei mesi scorsi in sicurezza e il suo restauro adesso  si prospetta come uno dei pi importanti interventi di recupero nel panorama storico culturale nel comprensorio pratese e fiorentino. San Giusto si inserisce infatti negli importanti circuiti turistici, artistici, archeologici del comprensorio del Montalbano.