Economia
Lavoro
18 febbraio 2015
15:23

Via libera Ue ai programmi 2014-2020. Rossi: la Toscana ha giocato d'anticipo

FIRENZE Il via libera da Bruxelles al Programma operativo toscano del Fesr 2014-2020, seguito di poco da quello dato al Por Fse, permette oggi di partire con la piena operativit nella spesa degli oltre 1,5 miliardi di risorse destinate al sistema produttivo, alla crescita sostenibile e all'occupazione dei giovani. "La buona notizia spiega il presidente Enrico Rossi che la Toscana aveva giocato d'anticipo e, grazie a 82 milioni del suo bilancio, aveva gi fatto partire i primi bandi senza aspettare l'arrivo effettivo dei fondi dall'Europa. Siamo stati l'unica regione a fare questa scelta e la risposta stata positiva.Dai bandi attivati, l'Irpet prevede un effetto sull'economia pari a oltre 608 milioni di Pil in grado di creare oltre 10 mila nuovi posti di lavoro".  

 

Risultato, ai nastri di partenza la Toscana si presenta gi con alcune medaglie. "Il primo bando che abbiamo attivato ricorda Rossi quello per Ricerca e, sviluppo e innovazione, gi in fase di chiusura ed andato benissimo. Sono arrivati 500 progetti da 952 imprese, per una richiesta complessiva di finanziamenti pari a 152 milioni. Si stima che l'effetto moltiplicatore possa attivare oltre 450 milioni di investimenti". Rossi ricorda la decisione di concentrare le risorse sulle imprese dinamiche, che hanno voglia di investire e che sono in grado di fare da traino all'intero sistema economico regionale. L'altra buona notizia che riguarda il Fesr, frutto di quella che il presidente chiama la "buona amministrazione" della Toscana, l'aver deciso di destinare alle imprese il grosso dei quasi 800 milioni di fondi che arriveranno di qui al 2020.

 

L'assessore alle attivit produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini ha sottolineato la strategia che sta alla base del Por Fse e che d una priorit ai giovani. "Il 35 % del Por toscano vale a dire 255 milioni di euro, sar dedicato alle politiche per l'occupazione, la formazione, i tirocini. E anche buona parte di quello che resta fuori, comunque riconducibile alle politiche per l'occupazione, la formazione, l'orientamento, la coesione sociale. Ancora una volta, insomma, si rivolge prevalentemente ai giovani".