Istituzioni
20 giugno 2018
11:27

"Insieme contro il razzismo. Manifestiamo a Firenze!". L'appello del presidente Enrico Rossi e del sindaco Dario Nardella

FIRENZE  - Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e il sindaco di Firenze, Dario Nardella, hanno sottoscritto e lanciato un appello per un'ampia mobilitazione che faccia sentire la voce di cittadini e istituzioni contro il razzismo e ogni politica fondata sulla discriminazione. Ecco il testo integrale, che si pu sottoscrivere inviando una mail all'indirizzo insiemecontroilrazzismo@gmail.com

"Il nuovo governo si subito contraddistinto per la sua propaganda basata sulla discriminazione razziale ed etnica. Certamente il numero uno di questa propaganda il Ministro dell'Interno, nel silenzio sconvolgente e accondiscendente dei suoi alleati.

Questa propaganda manipola e distorce il linguaggio con metodo scientifico, usa le ansie, le paure, le fragilit dei cittadini, spingendoli verso l'odio e il disprezzo degli altri. I poveri diventano cattivi, pericolosi e, soprattutto, stranieri, con parole d'ordine solo apparentemente nuove ma connesse alle pagine pi nere della storia italiana.

La senatrice a vita Liliana Segre, in occasione del dibattito sulla fiducia al nuovo governo, ha pronunciato le seguenti parole: "Mi rifiuto di pensare che la nostra civilt democratica sia sporcata da leggi speciali, se accadr mi opporr con tutte le forze". Parole scolpite. E quel "se accadr " si sta avverando. Il nostro monito non un'esagerazione. Le leggi razziali non arrivano all'improvviso, ma fermentano lentamente, attraverso l'individuazione di presunti nemici del popolo eletti a capro espiatorio e attraverso l'istigazione all'odio. Gli immigrati di oggi come gli ebrei, gli omosessuali, i Rom e i Sinti negli anni '30.

La Toscana ha vissuto su di s le persecuzioni etniche e razziali pagando un prezzo insopportabile di vite umane, sopportando il dolore di una ferita che tutti erroneamente pensavamo rimarginata dalla storia e dalla democrazia.
Anche per questo in Toscana, negli ultimi quindici anni, con il Treno della Memoria nei lager nazisti, abbiamo diffuso e alimentato la consapevolezza di quello che stato lo sterminio delle minoranze tra gli anni '30 e '40 del Novecento.

Ma libert e democrazia non sono mai scontate: si conquistano e si difendono giorno dopo giorno.
Per questo non possiamo star fermi.
E' giunta l'ora che si facciano sentire le voci di tutte le persone oneste e libere, come singoli e in ogni formazione sociale: scendiamo in strada, animiamo le piazze e i luoghi di lavoro, le sedi dei partiti, dei sindacati, dell'associazionismo laico e cattolico dando vita a un'insorgenza democratica. Per risvegliare le coscienze dormienti e per ricordare che nessuno al riparo.
Ebrei, omosessuali, profughi, immigrati, rom sono i volti di una comune umanit . Quell'unica umanit che non si pu comprimere in nessuna razza. Razza la parola infetta che avvelena ancora una volta il nostro paese.

Ottant'anni fa, tra il 22 agosto (data della pubblicazione del Manifesto della Razza) e il 5 settembre 1938 (giorno della firma del R.D. 1390, intitolato "Provvedimenti per la difesa della razza"), l'Italia perse del tutto la sua innocenza, mai pi riacquistata.
Anche in quel caso niente avvenne all'improvviso. Tra il '35 e il '38, l'apparato razzista fu sperimentato in anteprima nelle colonie dell'Africa orientale e con il censimento degli ebrei. In quella circostanza, con la complicit di scienziati e intellettuali, il fascismo calpest l'umanit .

Oggi questo nuovo razzismo proviene dal basso e dall'alto e propaga il suo messaggio in forma anonima e pervasiva sui social network, in un crescendo indegno e in una generale acquiescenza.

Vogliamo e possiamo offrire alle nostre comunit un'alternativa democratica, libera e credibile di societ , basata su un modello di comunit che coniuga legalit e umanit , che lotta contro l'odio e la paura puntando sulla coesione e l'inclusione. Ricostruiamo una societ che attualizza i valori della nostra Costituzione, nel rispetto dei diritti e dei doveri di ciascuno; una societ dove la centralit dell'educazione sostituisce la cultura della repressione; una societ nella quale, Istituzioni, le famiglie e la scuola collaborano per rifondare valori civici, invece di abbandonare gli individui a una guerra fratricida per la sopravvivenza.

Ora giunto il momento di mobilitarsi per difendere la nostra democrazia da una minaccia che ci familiare e che dobbiamo essere in grado di riconoscere da lontano.

Per questo lanciamo un appello al Presidente della Repubblica e al mondo dell'informazione perch le parole degli esponenti di questo governo siano valutate negli effetti lesivi dei principi costituzionali e chiamiamo i rappresentanti delle istituzioni democratiche, i partiti e le forze sociali a sottoscrivere questo testo e a impegnarsi per organizzare nella prossima settimana una manifestazione pubblica, dandoci appuntamento a Firenze".

Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana
Dario Nardella, sindaco di Firenze