FIRENZE – La biblioteca come luogo dove è possibile esercitare pienamente e in modo consapevole i propri diritti di apprendere, informarsi, crescere come persone e come genitori. "Leggere è libertà – scrive Erri De Luca - Una persona in prigione, quando si mette un libro davanti agli occhi, cancella le sbarre e le porte blindate e tutta la cella intorno".
E' il senso di "Biblioteca sociale in carcere", progetto del Comune di Firenze-BiblioteCaNovaIsolotto cofinanziato dalla Regione Toscana e con il coinvolgimento del Centro regionale per le Biblioteche ragazzi in Toscana (istituito presso la Biblioteca comunale di Campi Bisenzio) che vuole fare delle carceri fiorentine di Sollicciano e Gozzini punti pilota di biblioteca sociale in carcere come luogo di lettura, informazione, aggregazione.
Il progetto è stato presentato oggi nella casa circondariale di Sollicciano dalla vicepresidente della Regione Monica Barni, l'assessore alla cultura de Comune di Firenze Tommaso Sacchi, il garante dei detenuti del Comune di Firenze Eros Cruccolini, il direttore del carcere di Sollicciano Fabio Prestopino, la direttrice del casa circondariale Gozzini Antonella Tuoni.
"Biblioteca sociale in carcere" è un potenziamento delle attività del Polo regionale di documentazione interculturale (istituito presso la Biblioteca Lazzerini di Prato) che da 15 anni assicura servizi documentari interculturali in tutto il territorio regionale in attuazione di convenzioni pluriennali con la Regione Toscana. Tra i servizi, il più importante è il servizio di prestito gratuito di oltre 10mila pubblicazioni in 13 lingue dei migranti (Scaffale Circolante) che dal 2015 è stato sperimentato anche nelle carceri toscane (Scaffale Circolante in Carcere).
Il progetto "Biblioteca sociale in Carcere"
Saranno migliorate e implementate le attività delle tre biblioteche di Sollicciano e Gozzini, in modo che arrivino ad uno standard qualitativo comune e di chiara riproducibilità. Verranno organizzati punti di lettura, laboratori di promozione della lettura, della scrittura e animazione, corsi di formazione per gli operatori, interventi a favore della genitorialità e un osservatorio sui periodici elaborati da istituti carcerari.
Sono queste alcune delle attività che il progetto "Biblioteca sociale in carcere" prevede di organizzare per il carcere di Solliciano, sezioni maschile che femminile, e per il Gozzini.
Si punterà insomma a fare della biblioteca uno spazio di informazione, formazione, divertimento, punto di incontro in cui i servizi sono fruiti nella massima libertà di scelta da parte degli utenti, non solo i detenuti, ma anche tutti coloro che in carcere lavorano: operatori, agenti di custodia, volontari.
Ad alcuni degli ospiti sarà offerto di fare un percorso di base per mantenere e tenere organizzata la biblioteca interna, cioè di svolgere il ruolo di bibliotecari in carcere.
Della durata di tre anni, il progetto "Biblioteca sociale in carcere" è finanziato dalla Regione Toscana per il 2019 con 37.250 euro alla BiblioteCaNovaIsolotto del Comune di Firenze.
Le biblioteche in carcere in Toscana
Le biblioteche in carcere attualmente attive sono 6 su un totale di 18 istituti penitenziari con Montelupo Fiorentino che ha cessato la sua attività dal 2012 (a settembre 2013 ma ad oggi non è mutata la situazione).
Carcere di Solicciano di Firenze in collaborazione con la Biblioteca dell'Isolotto del Quartiere 4 di Firenze e più in generale lo SDIAF;
Carcere Le Sughere di Livorno (2003) in collaborazione con la Biblioteca Labronica di Livorno.
Casa circondariale di Prato (2002) in collaborazione con la Biblioteca comunale di Prato
Casa Circondariale di Pistoia (inaugurata la biblioteca nel maggio 2012) in collaborazione con la Biblioteca San Giorgio di Pistoia.
Carcere di Siena, dove la Biblioteca Intronati sta portando avanti sia le attività di lettura/discussione in carcere sia l'allestimento della nuova biblioteca.
Casa di Reclusione di Massa in collaborazione con la Biblioteca civica di Massa e la rete ReProBi che sta lavorando in queste settimane alla stipula di una convenzione, in attuazione del Protocollo di intesa ministeriale.