Sociale
Diritti
16 giugno 2011
17:05

Allocca: 'L'immigrazione è governabile con la politica dell'accoglienza'

FIRENZE – Riproporre anche in Toscana il modello adottato da alcuni paesi calabresi che si affacciano sullo Ionio. Dare accoglienza a rifugiati e richiedenti asilo, favorire la loro inclusione mettendogli a disposizione case ormai disabitate e facendogli imparare mestieri e attività artigianali in via di estinzione. Rivitalizzando e ripopolando in questo modo paesi destinati a diventare luoghi fantasma. É quello che è successo a Riace e Caulonia, piccoli paesi della Locride. Con successo.

Adesso anche la Toscana, che in alcuni dei suoi borghi sta vivendo situazioni analoghe e che ha avviato positivamente un percorso di accoglienza, sta studiando la possibilità di attuarlo. Per capire meglio queste esperienze oggi pomeriggio a Palazzo Strozzi Sacrati si è tenuto un incontro dal titolo ‘Territori solidali. Prendersi cura. Le esperienze di Riace e Caulonia', al quale sono stati invitati i due sindaci, Ilario Ammendolia (Caulonia) e Domenico Lucano (Riace).

"Adesso Riace – ha detto Lucano – ha duecento nuovi cittadini. Li definisco per quello che sono e non come invece, anche ai vertici delle istituzioni, vengono spesso definiti: illegali, clandestini o più semplicemente migranti. Abbiamo fondato il nostro modello di accoglienza sul rispetto della dignità delle persone. Prima Riace era conosciuta soltanto per i famosi bronzi. Adesso anche per iniziative come questa, che hanno diffuso un messaggio di umanità ma anche di speranza per la rinascita della nostra comunità". "La Locride – ha raccontato Ammendolia – è spesso salita alla ribalta per fatti legati alla malavita e alla criminalità. Nel mio paese pochi anni fa vivevano 15 mila persone, adesso sono la metà. Si lottava per la disponibilità della terra, che adesso invece viene abbandonata. Nelle case vivevano famiglie numerose, le stesse case adesso sono vuote. Grazie a queste persone, a questi nuovi cittadini, il paese è lentamente rinato. Purtroppo mancano le risorse, per permettere a tante altre di queste persone di venire. Da soli non possiamo farcela, dobbiamo costruire una rete".

"Da noi, in Toscana – ha spiegato l'assessore Allocca a conclusione dell'incontro – abbiamo scongiurato Coltano. Abbiamo creato un modello di accoglienza diffusa agli antipodi di quello che ha in mente chi ci governa. La Toscana ha fatto una legge, che adesso però deve trovare un'attuazione pratica. Ma i principi che contiene vanno nella direzione che riteniamo quella giusta. La nostra è una società che rischia di invecchiare non soltanto dal punto di vista demografico. É grazie all'apporto di nuovi cittadini se siamo stati in grado di mantenere certe tradizioni, certi mestieri. Non ce lo dimentichiamo. Abbiamo dimostrato – ha concluso Allocca – che l'immigrazione si può governare con le politiche dell'accoglienza e non della contenzione e della sicurezza".