27 settembre 2014
15:23

Arno, il quadro dei lavori per la messa in sicurezza

FIRENZE -  Fare in modo che la portata dell'Arno all'ingresso a Firenze non superi i 3300 metri cubi al secondo, cos da sventare ogni rischio di esondazione. E' questo l'obiettivo degli interventi di messa in sicurezza che dovranno scongiurare un evento come quello del 1966, il cui ripetersi, sulla base di uno studio dell'universit di Firenze, produrrebbe danni stimati in oltre 6 miliardi di euro, senza considerare le perdite inflitte al patrimonio storico-artistico o in termini di vite umane.

Un piano di messa in sicurezza in cui ha un ruolo centrale la realizzazione di quattro casse di espansione nei pressi dell'abitato di Figline (Pizziconi, Restone, Prulli e Leccio), ovvero di zone di esondazione controllata dove si potranno raccogliere i volumi d'acqia in eccesso. Di assoluto rilievo anche l'adeguamento dell'invaso di Levane.

In particolare la cassa di Pizziconi, la prima delle quattro casse la cui realizzazione stata avviata, potr contenere 4,5 milioni di metri cubi e i suoi costi ammontano a 21 milioni di euro. Gi nel 2009 si provveduto al finanziamento e all'affidamento dei lavori, ma nel 2011 i lavori si sono fermati, per la mancanza di una convenzione con Autostrade. Nel 2012 la Regione ha deciso di commissariare l'opera, sbloccando i lavori dopo anni di ritardi. 

La cassa di Restone potr contenere 5,5 milioni di metri cubi e avr un costo di circa 15 milioni di euro (con la totale copertura finanziaria i lavori potranno essere avviati nel corso del 2015). Per le altre due casse la Regione sta redigendo il progetto definitivo, ma manca ancora la copertura finanziaria (i costi stimati sono di 25,5 milioni per Prulli e di 24 milioni per il Leccio).

Quanto alla diga di Levane (rialzamento di cinque metri dello sbarramento in modo da portare a 16 milioni di metri cubi il volume d'acqua che l'invaso potr contenere), il progetto definitivo in corso di definizione. A oggi per questo intervento sono disponibili 2,5 milioni di euro.

Fino alla piena attuazione degli interventi la Regione Toscana ha scelto di utilizzare i cosiddetti "argini gonfiabili", strutture mobili che consentiranno di far fronte a eventuali eventi tipo l'alluvione del 1966. La procedura di gara in attesa di pubblicazione.

Va comunque ricordato che la Regione ha lavorato anche alla messa in sicurezza a valle di Firenze, con vari interventi. In particolare sono in fase di gara i lavori per la realizzazione della cassa di espansione ai Renai, nel comune di Signa (12 milioni di metri cubi, costo 14 mlioni) e si conclusa la progettazione dell'adeguamento dello scolmatore d'Arno a Pontedera, per cui prossimo l'affidamento del primo lotto dei lavori.  Sono stati avviati i lavori per le casse di Fibbiana, nei pressi di Empoli, e di Querciola, sull'Ombrone Pistoiese, mentre sono in fase di conclusione i lavori per la cassa di Roffia, a San Miniato (9 milioni di metri cubi, costo 15 milioni)