Diritti
Tutta la Toscana
28 novembre 2022
12:57

Beni confiscati alla mafia, Giani: “Serve la concretezza degli amministratori”

Le dichiarazioni del prefetto di Firenze Valerio Valenti e del direttore dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, Bruno Corda

Beni confiscati alla mafia, Giani: “Serve la concretezza degli amministratori”
Giani e Ciuoffo in conferenza stampa con il prefetto Valenti e il direttore dell'Agenzia Corda

“Non possiamo sequestrare i beni e poi essere costretti a tenerli inutilizzati per anni. Per accorciare i tempi serve un gioco di squadra tra Stato, Prefetture, Regione e Enti locali e soprattutto la concretezza degli amministratori”.

E’ questa l’opinione del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ha aperto il convegno dedicato a “I beni confiscati alla mafia in Toscana. L’impegno dello Stato, della Regione e degli Enti locali per restituirli all’uso pubblico”, che si è tenuto questa mattina a Firenze in Palazzo Sacrati Strozzi, sede della presidenza.

“Dobbiamo essere in grado – ha precisato Giani – di trovare per loro una finalità sociale. La Regione Toscana sta facendo e continuerà a fare la propria parte per finanziare i progetti di recupero che ci verranno sottoposti e non abbiamo nessuna intenzione di tagliare i 5,5 milioni di euro che abbiamo destinato a questo scopo da qui al 2024, nonostante quest’anno dovremmo far fronte ad un aumento delle sole bollette energetiche per la sanità di 190 milioni di euro. Quella per il recupero a fini sociali dei beni sottratti alle mafie è e resta una delle nostre priorità”.

Da parte sua anche il prefetto di Firenze, Valerio Valenti, si è soffermato sui tempi lunghi necessari per poter utilizzare i beni sottratti alle mafie: “Il nostro compito – ha precisato – è quello di stare a fianco degli enti locali perché si riesca ad accorciare i tempi attraverso un gioco di squadra tra Regione, Enti locali, e Stato, che dia al cittadino il segno della volontà comune di contrastare le mafie. In Toscana ci sono molti immobili sequestrati, ma meno che in altre regioni del nord Italia. Il che significa che le infiltrazioni criminali qui da noi sono meno invasive e che il nostro tessuto sociale è sano e non permette il radicamento delle organizzazioni mafiose, anche se siamo di fronte ad un pericolo crescente”.

Secondo il direttore dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, Bruno Corda, la situazione in Toscana “è molto positiva per ciò che riguarda il contributo fornito dalla Regione per affrontare questo tema. In Toscana ne abbiamo già destinati in via definitiva circa 270 la grandissima parte dei quali agli enti locali. E altri contiamo di consegnarne in futuro”.

“Credo poi che sia importante il contributo, sia economico che di supporto che sta dando la Regione – ha precisato Corda – nei confronti degli Enti locali e soprattutto dei più piccoli. C’è non soltanto un problema di finanziamenti, ma di progettualità. Dobbiamo quindi essere capaci di dare una mano a chi ne ha bisogno per progettare una nuova vita sociale per i beni sequestrati e assegnati. Per arrivare alla confisca definitiva e alla destinabilità dei beni occorre attendere i tre gradi di giudizio. Noi siamo riusciti a velocizzare molto, anche con il contributo delle Prefetture, l’iter necessario all’assegnazione dei beni”.