FIRENZE - Cooperare e innovare. Costruire un sistema istituzionale regionale che si faccia trovare pronto alla revisione complessiva dello Stato che il Parlamento e il Governo stanno portando avanti; lavorare ad un miglioramento dei servizi e della democrazia puntando soprattutto sull'innovazione tecnologica. Sono le sfide che secondo l'assessore regionale alla Presidenza e alle Riforme istituzionali Vittorio Bugli attendono Regione e comuni toscani. Lo ha ribadito questa mattina a Greve in Chianti, partecipando all'Assemblea dei piccoli comuni e delle unioni dei comuni della Toscana organizzata da Anci.
"Come Regione - ha detto Bugli - stiamo cercando di dare un contributo. Il punto il migliore funzionamento dello Stato e sono sicuro che centrale sia la Riforma del Parlamento: lo scenario pi auspicabile dovrebbe essere quello gi immaginato dal presidente Bartolini a met degli anni '80, ovvero quello di una trasformazione del Senato in una camera in cui le Autonomie possano portare le loro istanze. in questa direzione - ha aggiunto - credo che le istituzioni toscane possano condurre una battaglia unitaria a livello nazionale, ritrovando una voce univoca e uno spirito di coesione del nostro territorio che troppo spesso invece perdiamo".
"Il Governo sta proponendo un disegno di legge costituzionale, con alla base il lavoro dei saggi, che va in questa direzione e che prevede anche il superamento delle Province. Credo che anche le Regioni debbano provare a fare proposte di revisione dei loro assetti e che, mancando un ente intermedio, si debba andare ad un rafforzamento dei comuni, a partire dalla loro dimensione."
L'assessore poi entrato nel tema delle unioni e fusioni di comuni - di stretta attualit visto che domani e luned i cittadini di 19 comuni toscani saranno chiamati ad esprimersi nei referendum consultivi - illustrando quella che la "filosofia" della Regione Toscana: "Se i processi partono dal basso, se i comuni decidono di unirsi o di fondersi coinvolgendo i cittadini con dibattiti e poi con un referendum, la Regione d tutto il proprio sostegno, anche finanziario. L'occasione adesso e se colta bene pu produrre risultati significativi".
"Ma - ha ammonito - il tema non si pu esaurire in un dibattito di ingegneria istituzionale, la nostra riforma deve guardare anche al merito del funzionamento della 'macchina' amministrativa. Per farlo serve un lavoro comune e condiviso, che va fatto a livello regionale, tra la Regione e i comuni". Un esempio concreto riguarda la gestione dei tributi e la lotta all'evasione fiscale, temi che, come ha ricordato Bugli, "fino a qualche anno fa ci erano estranei e anzi in alcuni casi fungevano da alibi politico per additare le inefficienze dello Stato, ma che adesso sono temi 'nostri', sui quali il cittadino misura la qualit di un'amministrazione e la sua capacit di dare risposte e risolvere problemi". Cooperare e innovare in questo caso significa costruire un sistema unico regionale telematico, della regione e dei comuni insieme, un 'cloud delle entrate locali' con il quale svolgere insieme tutti i processi di riscossione e di controllo delle tasse e dei tributi.
"Dobbiamo sfruttare questo momento storico" ha proseguito Bugli. "Ci significa che la Regione dovr fare la propria parte, specialmente per alcune materie scendere direttamente pi in basso e avvicinarsi ai comuni; a loro volta per i comuni dovranno fare uno sforzo verso l'alto, potenziando il loro ruolo e la loro capacit di governare territori pi ampi e di dare risposte pi forti ai cittadini. Per la Toscana il luogo in cui questo "punto di incontro" pu avvenire sono le attuali zone socio-sanitarie (le ex associazioni intercomunali sempre pensate da Bartolini). Ed dunque a questo livello che bisogna rafforzare l'unit e la cooperazione tra enti. La democrazia richiede risposte e servizi per i cittadini ed i Comuni, rafforzandosi, possono meglio continuare a svolgere il loro ruolo di presidio democratico. La posta in gioco ha concluso l'assessore alta e non si tratta di cessione di sovranit al vicino o di perdita di identit che non sono messe in discussione, ma di innovare e rinnovare il patrimonio di democrazia nella nostra regione e in Italia".