Salute
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14 maggio 2020
9:30

Coronavirus, a Piombino rimodulata l’attività del Posto medico avanzato per la Costa Diadema

Finché la nave resta in porto l’assistenza verrà garantita, con un'ambulanza e l’accordo con il 118. La tensostruttura resta comunque in piedi. A bordo sono rimasti 500 marittimi, di cui solo 5 positivi al tampone, senza sintomi

Coronavirus, a Piombino rimodulata l’attività del Posto medico avanzato per la Costa Diadema
Costa Diadema

La struttura gonfiabile che costituisce il Posto medico avanzato, dal 2 aprile scorso in funzione sulla banchina del porto nuovo di Piombino, a fianco della nave da crociera Costa Diadema, non verrà smontata. La tensostruttura per ora resta al suo posto, ma l’assistenza verrà rimodulata, in funzione delle diminuite necessità sanitarie. Al momento infatti sono rimasti a bordo 500 marittimi, di cui solo 5 positivi al tampone, che non presentano nessun tipo di sintomo.

“Il Posto medico per ora resta lì – dice l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – Finché la Costa Diadema resterà in porto noi garantiremo l’assistenza. Ma in funzione del nuovo quadro sanitario, molto più tranquillo, abbiamo deciso di tenere sul posto un’ambulanza e abbiamo fatto un accordo con il 118 di zona. Ringrazio tutte le associazioni del volontariato socio sanitario, Anpas, Misericordie e Croce Rossa, che per un mese e mezzo ci hanno aiutato a garantire 24 ore su 24, assieme al personale medico, paramedico e di supporto logistico, tutta l’assistenza necessaria”.

 

“L’unica garanzia che ho chiesto prima di accogliere la Diadema – spiega Francesco Ferrari, sindaco di Piombino – è stata che la mia città e i miei concittadini non corressero rischi, visto anche che il nostro ospedale non è nella rete Covid e non sarebbe stato possibile garantire la sicurezza e le necessarie cure ai pazienti: per questo il Posto medico avanzato è stato essenziale. Oggi che il numero dei marittimi a bordo è più che dimezzato e i soggetti positivi sono molto pochi e in condizioni di salute non gravi, è giusto che gli strumenti siano trasferiti dove la necessità è maggiore. In ogni caso, la sicurezza e la salute dei marittimi e dei piombinesi continuerà ad essere garantita grazie al continuo e insostituibile supporto del 118 e di tutte le associazioni di volontariato che sono state, e continueranno ad essere, al nostro fianco nella gestione di questa complessa emergenza”.

 

Le operazioni della Centrale Regionale delle Maxiemergenze sono state gestite e coordinate per tutto il periodo dal dottor Piero Paolini (Referente regionale delle Maxiemergenze) e dal dottor Matteo Nocci (Responsabile Centrale Operativa Maxiemergenze, Rete Ospedaliera).

Il Posto medico avanzato (PMA) di secondo livello montato sulla banchina del porto di Piombino è il più grande esistente su tutto il territorio nazionale. Era stato montato il 2 aprile scorso, per far fronte al quadro sanitario esistente a bordo della Costa Diadema. “A bordo c’erano 1.255 persone dell’equipaggio – riferisce Matteo Nocci -, di cui non sapevamo con precisione quanti positivi”.

 

Due gli obiettivi del PMA: gestire le emergenze sanitarie e la presa in carico dei pazienti marittimi, garantendo il massimo dello standard di bioprotezione; e costituire una sorta di braccio della rete ospedaliera, per gestire il paziente e indirizzarlo all’ospedale, non più vicino, ma più appropriato, nell’ottica di rete regionale. “Una quindicina di pazienti critici sono stati trasferiti negli ospedali di Livorno, Pisa, Grosseto, Lucca, Siena”, informa Nocci.

Un’altra attività importante, che Regione Toscana ha condotto in accordo con Usmaf (l’Ufficio di sanità marittima e aerea di frontiera, che ha la competenza sanitaria a bordo), è stato garantire tutta la sorveglianza sanitaria a bordo e l’esecuzione dei test.