
FIRENZE - Piccolo sversamento di idrocarburi stamani dalla carcassa della Costa Concordia all'isola del Giglio. Ma la fuoriuscita stata prontamente bloccata ed evitato il suo propagarsi, grazie ad un cordone di 350 metri di panne stese sul mare e la messa in funzione della pompa galleggiante, che in poche ore ha recuperato mezzo metro cubo di combustibile. Alcune panne sono state stese anche davanti all'ingresso del porto dell'isola, vista la presenza di forti correnti da nord che stavano spostando l'iridescenza in quella direzione.
"La situazione sotto controllo" assicura Maria Sargentini, presidente dell'Osservatorio di monitoraggio sull'emergenza all'isola del Giglio, dove la nave da crociera Costa Concordia naufragata il 13 gennaio 2012 e tuttora si lavora per la sua rimozione. Sargentini si trova sull'isola, dove oggi era stato convocato per il primo pomeriggio un consiglio comunale aperto per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori affidati da Costa al consorzio Titan-Micoperi.
Lo sversamento di oggi stato causato dal distacco di una flangia, ovvero un disco in metallo di congiunzione, di una valvola del sistema "Hot tapping" installata nel corso delle operazioni di rimozione del combustibile. La valvola stata richiusa dai sommozzatori del consorzio, che si sono immersi a pi riprese dalle dieci a mezzogiorno di stamani. La perdita era stata segnalata alle 8.40. Un paio di minuti pi tardi le prime squadre erano gi sul posto con le barche.
Tecnici ed operai stanno effettuando ulteriori accertamenti. L'Osservatorio ha comunque chiesto di verificare subito lo stato di tutte le valvole installate per il recupero del combustibile, in modo da prevenire eventuali altre criticit .
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