Dalle alluvioni alla Concordia, la "casa della memoria" di un'intera regione
FIRENZE - Dopo l'attentato alle Torri gemelle di New York si fecero vivi anche i vigili del fuoco. Volevano saperne di pi su come avevano lavorato i loro colleghi americani, sul modo in cui avevano risposto all'emergenza e approntato i primi soccorsi. Per questo domandarono di accedere a tutta la documentazione che sul tema era stata raccolta e archiviata giorno dopo giorno. Solo una delle tante richieste. Perch poi di volta in volta cambiano soggetti ed esigenze. Possono essere i tecnici della Protezione civile interessati a ricostruire gli interventi successivi a un terremoto, un ente locale che vuole ripercorrere le vicende relative a qualche strumento di programmazione del territorio, oppure uno studente universitario con esigenze di consultazione per la sua tesi di laurea.
Cambiano i soggetti e le esigenze, appunto. Per qui, all'archivio emerografico della Regione Toscana, che si possono trovare risposte importanti. Qui, soprattutto, che possibile capire cosa davvero possa significare un archivio, per un'amministrazione regionale ma soprattutto per una comunit di cittadini, enti, imprese.
L'informazione di oggi e la casa della memoria
Archivio, in effetti, non una parola che gode di grande fortuna, soprattutto ai nostri giorni. Viviamo schiacciati sul presente, in genere siamo poco attenti a ci che abbiamo alle spalle, condizionati e a volte dominati da imponenti flussi di comunicazione in tempo reale. Nell'epoca del web 2.0, insomma, viene da pensare a scaffali dimenticati, a fascicoli polverosi e trascurati. Eppure una realt come l'archivio emerografico non rappresenta solo la memoria storica della Regione Toscana. In primo luogo una miniera di informazioni e documenti che servono per il presente, danno profondit e prospettiva alle decisioni di oggi, aiutano a indirizzare le scelte e le azioni del governo regionale.
Una documentazione che cresce dal 1977
Sono i tre dipendenti dell'archivio Tiziano Allodoli, Francesca Biagioni e Franca Gracci nel loro ufficio presso la presidenza regionale di Piazza del Duomo, a spiegarci meglio cosa sia l'archivio emerografico e a cosa serva.
Dal 1977 questa struttura conserva, ordina, cataloga articoli selezionati dalla stampa periodica nazionale e locale. Ogni giorno produce una rassegna di circa 150-170 articoli che, se non liberamente accessibile da tutti per ovvi motivi di diritto di autore, comunque consultabile da tutti i soggetti che fanno parte della Rete telematica toscana. Informazione del giorno, insomma, ma anche informazione destinata a non svanire, edicola telematica che diventa casa della memoria.
"Questo archivio rappresenta la memoria storica e la futura memoria della Toscana, costruita attraverso gli articoli selezionati quotidianamente, con imparzialit ed equilibrio", ricorda Francesca Biagioni, a proposito di una realt che, avviandosi verso i 30 anni di attivit , inizia ad avere anche un suo rilievo "storico".
Nei due milioni di documenti attualmente conservati c' quanto serve, per esempio, per ricostruire le vicende degli anni di piombo in Toscana, le tragedie di via dei Georgofili, della Moby Prince o della Concordia, ma anche la storia delle grandi opere o i cambiamenti degli scenari economici.
"Uno sguardo attraverso il tempo che a volte ci sorprende, nel bene e nel male sottolinea Franca Gracci A volte si ha la sensazione che il tempo si sia come fermato, a volte che sia cambiato tutto". Provate, per esempio, a immergervi nelle questioni relative all'organizzazione della sanit di 20 anni fa. Sembra che appartengano a un'altra epoca. Sensazione diametralmente opposta per le criticit connesse all'immigrazione cinese tra Firenze e Prato. Erano gi sul tavolo, e ampiamente discusse, negli anni Ottanta-Novanta.
In ogni caso e qualsiasi sia il tema in questione il ruolo dell'archivio non cambia. "Ed un ruolo che resta fondamentale, per esempio quando il governatore o gli assessori devono occuparsi di un determinato territorio o affrontare uno specifico problema spiega Tiziano Allodoli importante sapere come si sono evolute le questioni e quale risposte hanno avuto nel tempo".
Un patrimonio che guarda al futuro
Il tempo, gi . In buona sostanza un archivio come quello che ogni giorno viene alimentato dal servizio emerografico della Regione Toscana esprime il valore del tempo. Forse questo non poteva essere pienamente compreso nel 1977, quando questa esperienza cominciata. Da allora molte cose sono cambiate. Non si usano pi forbici e colla, ma tastiere e mouse. Non si consumano pi quintali di carta per la realizzazione delle rassegne quotidiane e tematiche, ma tutto stato digitalizzato. Sono un lontano ricordo gli articoli fascicolati e quelle copertine che rispondevano anche a un gusto estetico. Ma con il tempo questa struttura diventate tra le pochissime di enti locali e regionali che possono vantare questa continuit di servizio e questa ricchezza di documentazione.
Il tempo ha davvero dato valore al tempo. E agli investimenti che sono stati impegnati su questo realt che, presidiando il passato, costruisce il futuro.
Dalle alluvioni alla Concordia, la "casa della memoria" di un'intera regione
Scritto da Paolo Ciampi, domenica 9 febbraio 2014 alle 01:01
FIRENZE - Dopo l'attentato alle Torri gemelle di New York si fecero vivi anche i vigili del fuoco. Volevano saperne di pi su come avevano lavorato i loro colleghi americani, sul modo in cui avevano risposto all'emergenza e approntato i primi soccorsi. Per questo domandarono di accedere a tutta la documentazione che sul tema era stata raccolta e archiviata giorno dopo giorno. Solo una delle tante richieste. Perch poi di volta in volta cambiano soggetti ed esigenze. Possono essere i tecnici della Protezione civile interessati a ricostruire gli interventi successivi a un terremoto, un ente locale che vuole ripercorrere le vicende relative a qualche strumento di programmazione del territorio, oppure uno studente universitario con esigenze di consultazione per la sua tesi di laurea.
Cambiano i soggetti e le esigenze, appunto. Per qui, all'archivio emerografico della Regione Toscana, che si possono trovare risposte importanti. Qui, soprattutto, che possibile capire cosa davvero possa significare un archivio, per un'amministrazione regionale ma soprattutto per una comunit di cittadini, enti, imprese.
L'informazione di oggi e la casa della memoria
Archivio, in effetti, non una parola che gode di grande fortuna, soprattutto ai nostri giorni. Viviamo schiacciati sul presente, in genere siamo poco attenti a ci che abbiamo alle spalle, condizionati e a volte dominati da imponenti flussi di comunicazione in tempo reale. Nell'epoca del web 2.0, insomma, viene da pensare a scaffali dimenticati, a fascicoli polverosi e trascurati. Eppure una realt come l'archivio emerografico non rappresenta solo la memoria storica della Regione Toscana. In primo luogo una miniera di informazioni e documenti che servono per il presente, danno profondit e prospettiva alle decisioni di oggi, aiutano a indirizzare le scelte e le azioni del governo regionale.
Una documentazione che cresce dal 1977
Sono i tre dipendenti dell'archivio Tiziano Allodoli, Francesca Biagioni e Franca Gracci nel loro ufficio presso la presidenza regionale di Piazza del Duomo, a spiegarci meglio cosa sia l'archivio emerografico e a cosa serva.
Dal 1977 questa struttura conserva, ordina, cataloga articoli selezionati dalla stampa periodica nazionale e locale. Ogni giorno produce una rassegna di circa 150-170 articoli che, se non liberamente accessibile da tutti per ovvi motivi di diritto di autore, comunque consultabile da tutti i soggetti che fanno parte della Rete telematica toscana. Informazione del giorno, insomma, ma anche informazione destinata a non svanire, edicola telematica che diventa casa della memoria.
"Questo archivio rappresenta la memoria storica e la futura memoria della Toscana, costruita attraverso gli articoli selezionati quotidianamente, con imparzialit ed equilibrio", ricorda Francesca Biagioni, a proposito di una realt che, avviandosi verso i 30 anni di attivit , inizia ad avere anche un suo rilievo "storico".
Dagli anni di piombo alla Concordia
Nei due milioni di documenti attualmente conservati c' quanto serve, per esempio, per ricostruire le vicende degli anni di piombo in Toscana, le tragedie di via dei Georgofili, della Moby Prince o della Concordia, ma anche la storia delle grandi opere o i cambiamenti degli scenari economici.
"Uno sguardo attraverso il tempo che a volte ci sorprende, nel bene e nel male sottolinea Franca Gracci A volte si ha la sensazione che il tempo si sia come fermato, a volte che sia cambiato tutto". Provate, per esempio, a immergervi nelle questioni relative all'organizzazione della sanit di 20 anni fa. Sembra che appartengano a un'altra epoca. Sensazione diametralmente opposta per le criticit connesse all'immigrazione cinese tra Firenze e Prato. Erano gi sul tavolo, e ampiamente discusse, negli anni Ottanta-Novanta.
In ogni caso e qualsiasi sia il tema in questione il ruolo dell'archivio non cambia. "Ed un ruolo che resta fondamentale, per esempio quando il governatore o gli assessori devono occuparsi di un determinato territorio o affrontare uno specifico problema spiega Tiziano Allodoli importante sapere come si sono evolute le questioni e quale risposte hanno avuto nel tempo".
Un patrimonio che guarda al futuro
Il tempo, gi . In buona sostanza un archivio come quello che ogni giorno viene alimentato dal servizio emerografico della Regione Toscana esprime il valore del tempo. Forse questo non poteva essere pienamente compreso nel 1977, quando questa esperienza cominciata. Da allora molte cose sono cambiate. Non si usano pi forbici e colla, ma tastiere e mouse. Non si consumano pi quintali di carta per la realizzazione delle rassegne quotidiane e tematiche, ma tutto stato digitalizzato. Sono un lontano ricordo gli articoli fascicolati e quelle copertine che rispondevano anche a un gusto estetico. Ma con il tempo questa struttura diventate tra le pochissime di enti locali e regionali che possono vantare questa continuit di servizio e questa ricchezza di documentazione.
Il tempo ha davvero dato valore al tempo. E agli investimenti che sono stati impegnati su questo realt che, presidiando il passato, costruisce il futuro.
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