10 dicembre 2014
13:34

Diritti umani, il futuro comincia con l'autocritica di una generazione

FIRENZE Il mea culpa di una generazione e l'invito a sprigionare le proprie energie, facendo ognuno la propria parte e le proprie scelte. Che iniziano proprio quando si adolescenti.

Sul palco del Mandelaforum il sindaco di Firenze Dario Nardella, in vista dell'Expo 2015, invita a non parlare solo di consumismo e turismo ma a riflettere sulle diseguaglianze nel mondo, per fare qualcosa. "Sprechiamo 1 milione e 300 mila tonnellate di cibo, che quattro volte quello che servirebbe a sconfiggere la fame nel mondo". Che invece cresce, assieme ai poveri (e i miliardari). Come i profughi, con una famiglia che ogni minuto, anche oggi, viene sfollata dalla Siria.

"Vi abbiamo tradito dice il professor Joseph H. H. Weiler dell'Istituto universitario europeo di Fiesole, da quattordici mesi in Italia -. Vi abbiamo tradito inquinando e usando in modo irresponsabile l'energia del mondo, pensando solo al nostro benessere. E non ci sono scuse per questo". Questo mondo si pu per cambiare: "assumendo ciascuno un impegno a favore degli altri e lasciandosi coinvolgere dalla politica, senza lasciarla ad altri".

Parole simili a quelle del professor Emanuele Rossi, docente di diritto costituzionale al Sant'Anna di Pisa, anche lui amico del meeting, che ricorda che "lo sviluppo sostenibile possibile solo se lo sviluppo uguale per tutti i paesi" e se una generazione evita di sprecare risorse "a danno di quelle successive, rubandogli opportunit ". "Rinunciando anche a qualcosa per s ", se necessario.