19 gennaio 2015
21:15

Domande

"Dov'era Dio ad Auschwitz?" Sono domande difficili, domande che non è facile porre e porsi, quelle che rimbalzano nel vagone ristorante delle ferrovie austriache, trasformato in una sorta di sala laboratorio per gli incontri. I ragazzi e le ragazze, a gruppi di cinquanta per incontro, sono pigiati come sardine, si accalcano intorno agli esperti che parlano e soprattutto sollecitano domande.

 

Non sempre è facile afferrare tutte le parole, ma per il volume degli altoparlanti, non certo per la disattenzione e il brusio, perch in realtà non vola una mosca. In diversi prendono appunti, come possono. Alcuni inseguono i loro pensieri sulle pagine dei libri che hanno trovato nella sacca consegnata dalla Regione Toscana alla partenza. E le domande ci sono, molte più di quanto ci si potrebbe aspettare. Il Treno della Memoria sta davvero mettendo in movimento emozioni e riflessioni.

 

Domande che a volte danno le vertigini: anche sull'oblio, anche sul libero arbitrio e sulla responsabilit personale.

 

Domande che spesso non hanno risposta. Come anche questa: "Dov'era Dio ad Auschwitz?", domanda per cui non basta certo il titolo di una canzone di Guccini.

 

Domande che anche senza risposta è bene porsi.