
FIRENZE Si chiama "La Tavola de' Medici" ed un progetto della Asl 8 di Arezzo volto a migliorare la qualit dei pasti nei centri ospedalieri, evitando sprechi e razionalizzando la spesa, in linea con i principi ispiratori della partecipazione della Toscana a Expo 2015: il "Buon vivere in Toscana".
La delibera che accoglie il progetto stata approvata dalla giunta regionale toscana che ha destinato all'azienda sanitaria di Arezzo la somma complessiva di 40 mila euro per la sua realizzazione. A portare in approvazione il provvedimento sono stati gli assessori Luigi Marroni (diritto alla salute) e Gianni Salvadori (agricoltura e foreste).
"I modelli alimentari ospedalieri hanno un gradimento generalmente basso si spiega nelle motivazioni del progetto - i pazienti spesso ricorrono ai pasti preparati dalle famiglie, compromettendo a volte i profili delle terapie e spesso complicando i tempi di cura".
"La numerosit dei pasti, generalmente 5, salvo diverse esigenze terapeutiche si dice ancora ormai di fatto una consuetudine superata nello stile di vita reale". E inoltre: "La rivoluzione avvenuta nella cucina moderna, e soprattutto l'innovazione delle tecniche di preparazione, elaborazione, conservazione dei pasti, sembra sottovalutata nella ristorazione collettiva, dove peraltro porterebbe economie di scala e soluzioni a beneficio dei consumatori".
Dunque il progetto si propone l'obiettivo di "evitare gli sprechi, moltiplicare i risparmi e tagliare i costi nella ristorazione collettiva dei centri ospedalieri, migliorando la qualit dei servizi e dei pasti". Come? Attraverso "sistemi innovativi per la raccolta e l'analisi dei dati e le informazioni sulle abitudini/consuetudini degli interessati (pazienti ospedalizzati, consumatori, utenti, pazienti dimissionati etc.) e considerando che attualmente le proposte alimentari e nutrizionali sono collegate a dati medi, e non al fabbisogno nutritivo verificato".
Nel progetto sono anche coinvolti medici, nutrizionisti, chef e aziende alimentari, con l'obiettivo di "definire un modello alimentare moderno" con l'utilizzo delle "nuove tecniche della gastronomia e l'innovazione tecnologica" e sopratutto "moltiplicando gli sforzi verso la nutrizione funzionale e la dimensione nutraceutica che molto possono fare nella prevenzione medica e quindi nel benessere dei cittadini".