Festival dell’identità toscane,  Regione conferma impegno sulla sanità pubblica

Salute
Tutta la Toscana
28 aprile 2025
16:33

Festival dell’identità toscane,  Regione conferma impegno sulla sanità pubblica

Festival dell’identità toscane,  Regione conferma impegno sulla sanità pubblica

Di sanità si è parlato stamani nel festival delle identità (ed eccellenze) toscane organizzato dalla Regione a Palazzo Strozzi Sacrati, sede a Firenze della giunta regionale. Un convegno molto partecipato, oltre tre ore di interventi, durante il quale sono state passate in rassegna la rete oncologica della regione e le ‘pagelle’ stilate dal Ministero e dalla sua agenzia Agenas, che pongono la sanità toscana ai vertici nazionali. Con voti da nove e mezzo.  

“Questi risultati ci rendono orgogliosi e sono il frutto di un lavoro di squadra” commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani. Risultati, aggiunge  il direttore della sanità toscana, Federico Gelli, che permetteranno anche di spartirsi, proporzionalmente alla popolazione, il premio da 200 milioni di euro che viene assegnato dal Ministero alle  cinque migliori regioni del “Nuovo sistema di garanzia”, ovvero il monitoraggio sull’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, dove la Toscana è seconda ad una incollatura dal Veneto. 

“Una buona ed ottima sanità costituisce un tema distintivo per una regione che è terra di diritti - prosegue Giani – ed  è proprio per difendere il diritto ad essere curati tutti e bene, che  sta scritto nella nostra Costituzione, che abbiamo assunto, con convinzione, anche scelte impopolari, come l’innalzamento l’anno scorso dell’addizionale irpef per i redditi oltre 28 mila euro”. 

“Il livello dei servizi offerto dalla sanità toscana si conferma al di sopra della media nazionale anche se c’è sempre un delta, da non sottovalutare, tra le esperienze dei singoli cittadini e queste pagelle prese nel loro complesso – evidenzia l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini –. Per questo vogliamo ancora migliorarci e proprio con questo obiettivo abbiamo scelto di partire dall’analisi, nel dettaglio, dei rapporti del Ministero e di Agenas, non per autocelebrarci o cullarci sugli allori ma per disaggregare quei dati e provare a fare un ulteriore passo in avanti”.  “Chiaramente – aggiunge – non possiamo però fare tutto da noi. La sanità pubblica italiana necessita di maggiori finanziamenti da parte del Governo per rispondere ai bisogni di salute delle persone e per valorizzare i professionisti che vi lavorano”.  Un punto dirimente, per tutti le Regioni.  “Auspichiamo su questo – conclude Bezzini – la collaborazione del Governo per dare un futuro al sistema sanitario pubblico”. 

Nel frattempo la Toscana fissa gli obiettivi per i prossimi mesi e per il prossimo anno. Nove punti: dalla crescita delle adesioni allo screening per il tumore al colon retto ad un maggior controllo dedicato alle anagrafi animali, dalla riduzione dei tassi di ospedalizzazione (curando, quando possibile, i pazienti a casa o sul territorio) alla riduzione del consumo di antibiotici inutili, ancora troppo alti in alcune realtà territoriali; dalle liste di attesa alle cure palliative, per proseguire il lavoro già intrapreso, dalla riduzione delle resezioni della mammella alla riduzione dei parti cesarei e all’accorciamento dei tempi degli interventi chirurgici per le fratture al femore, affinché tutti possano essere operati entro 48 ore dal trauma. Oltre al tema, trasversale, dell’appropriatezza prescrittiva.

Il nuovo sistema di garanzia 
Il Nuovo Sistema di Garanzia valuta le attività delle regioni in tre aree: prevenzione, con 16 indicatori, assistenza distrettuale con 33 indicatori e assistenza ospedaliera con 24 indicatori. Negli anni la Regione Toscana si è posizionata sistematicamente nelle prime posizioni della valutazione stilata dal Ministero con un andamento di crescita costante. Nell’anno 2023, l'ultimo monitorato, si è collocata ai vertici nazionali, seconda dopo il Veneto con un punteggio di 285,6. Nell'area della "prevenzione" ha raggiunto il massimo punteggio nella copertura vaccinale con picchi importanti fino al 99,11 per cento per il vaccino esavalente e fino al 97 per cento per il morbillo, parotite, rosolia. Gli screening oncologici hanno raggiungo il 59,38 per cento di copertura per la cervice uterina, il 69,80 per cento per la mammella, il 47,95 per cento per il colon-retto. Nell’area "distrettuale" la Toscana ha raggiunto un punteggio di 95,1 e si è distinta per il basso tasso di ospedalizzazione in età pediatrica per asma e gastroenterite (32,43 per centomila) e per il tasso di pazienti trattati in assistenza domiciliare (13,80 per mille). Nell'area "ospedaliera" ha primeggiato per la qualità degli interventi per il tumore alla mammella (98,92), nella gestione dei Drg a rischio inappropriatezza (0,11) , nell’autosufficienza di emoderivati e nella bassa mortalità per ictus ischemico.

Il Programma nazionale esiti
Sul Programma Nazionale Esiti la presentazione a cura dell’Agenzia Regionale di sanità ha messo in evidenza il lavoro fatto in Toscana che, nei numeri, migliora o comunque si mantiene al di sopra della media nazionale in quasi tutti gli indicatori principali. Ad esempio sulla mortalità a 30 giorni per l’infarto miocardio acuto la Toscana presenta una mortalità inferiore alla media nazionale, con un trend in miglioramento. Un dato molto inferiore rispetto alla media nazionale è quello relativo alla mortalità a trenta giorni per bypass aortocoronarico che in Toscana si attesta intorno allo 0,22 per cento di fronte ad una media nazionale di 1,56 per cento. E’ sensibilmente più bassa in Toscana rispetto alla media nazionale la morte per ictus ischemico: 6,85 per cento contro il 9,40 per cento in Italia. 

Sulla chirurgia generale in Toscana la maggior parte degli ospedali toscani si colloca al di sopra della media italiana per i ricoveri per colecistectomia laparoscopica, sulla chirurgia oncologica è in linea con i valori nazionali, simile alla media nazionale la mortalità a 30 giorni per intervento per tumore al colon retto, meglio della media nazionale la mortalità a 30 giorni per intervento per tumore al polmone (che in Toscana è dello 0,5 per cento a fronte di una media nazionale dello 0,8 per cento). Sempre sul tumore al polmone è in aumento il numero di interventi chirurgici e dunque la percentuale di tumori operabili. 

La Rete oncologica regionale
Integrazione e multidisciplinarietà, equità di accesso e prossimità delle cure, omogeneità dell’offerta, integrazione tra ospedale e territorio e diritto governato all’innovazione: questi sono i principi ispiratori della Rete oncologica della Toscana, ai vertici in Italia per la cura e l’assistenza ai pazienti oncologici. A certificarlo è Agenas nella presentazione degli Esiti della Quinta Indagine Nazionale sullo stato di attuazione delle Reti oncologiche regionali, condotta nel 2023, analizzando diversi indicatori di esito del percorso oncologico. La forza della rete oncologica toscana, secondo Agenas, risiede in particolare nel fatto che la stessa garantisce una copertura del territorio capillare, uniforme e “rapida” (i pazienti trovano entro sessanta minuti dal luogo di residenza accesso alle cure di alta specialità anche in aree geografiche meno accessibili), con un approccio multidisciplinare. Ciò facilita la condivisione dei percorsi assistenziali e la collaborazione tra professionisti di diverse discipline, attraverso un percorso teso a garantire la prevenzione, primaria e secondaria, la cura e la riabilitazione, dallo screening all’attività interventistica, alla terapia farmacologica e al sostegno psicologico, ponendo sempre il paziente al centro del sistema. In occasione del convegno sono state tracciate le linee fondamentali della governance della rete oncologica, attraverso il ruolo e le funzioni dell’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica (Ispro), e sono state illustrate le principali eccellenze in termini di ricerca, prevenzione, assistenza e supporto  del volontariato.