Economia
Lavoro
7 dicembre 2012
15:58

Fondo sociale europeo, dalle Regioni riunite a Firenze 'no' ai tentatitvi di nazionalizzare

FIRENZE - Fondi sociali europei, dalla Toscana e dalle regioni italiane riunite oggi a Firenze parte un messaggio all'Unione Europea e al Governo: no alla rinazionalizzazione, s a maggiore integrazione e concentrazione degli interventi.

In palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione Toscana, si sono ritrovati oggi a discutere in un seminario operativo sulla programmazione dei fondi strutturali 2014-2020 i rappresentanti di 8 Regioni (Emilia Romagna, Veneto, Val D'aosta, Marche, Piemonte, Lazio e Puglia oltre la Toscana), quelli del Ministero e della Direzione Generale competente presso la Commissione Europea. Ha aperto l'incontro la vicepresidente della Regione Toscana, Stella Targetti.

Dopo il benvenuto ai presenti Targetti ha detto: "Siamo preoccupati per i tagli prospettati ai fondi strutturali e per la mancata definizione del quadro finanziario pluriennale dell'Unione Europea, in particolare per ci che riguarda le politiche di coesione che rappresentano la principale azione per la promozione dell'inclusione sociale, la partecipazione al mondo del lavoro e il miglioramento della qualit del capitale umano: azioni imprescindibili per garantire crescita e sviluppo. Sui fondi strutturali inoltre fondamentale, come ha detto il presidente del Comitato delle Regioni Ram n Luis Valc rcel Siso, il coinvolgimento delle Regioni nella definizione dei contratti di parternariato e dare loro un margine per adattare i programmi operativi al potenziale e alle esigenze di ogni comunit ".

All'intervento della vicepresidente seguito quello dell'assessore Gianfranco Simoncini, che ha sottolineato come il Fondo sociale sia "Uno strumento che si rivelato essenziale per fronteggiare la crisi, sostenere l'occupazione e investire sul capitale umano. Uno strumento che continuer ad essere fondamentale nei prossimi anni. Siamo preoccupati ha ribadito Simoncini per il mancato accordo sul bilancio europeo e sulle ipotesi di ridimensionamento dei fondi di coesione rispetto alle proposte della Commissione, ipotesi incoraggiate soprattutto da alcuni stati membri. Per questo, ribadendo la necessit di una dotazione adeguata, basata sulle necessit reali di stati e regioni, chiediamo al Governo di fare la sua parte nel sostenere queste politiche e a tutti gli stati membri un'assunzione di responsabilit , garantendo un'adeguata compartecipazione e, nel caso di tagli a livello comunitario, di destinare i risparmi della quota italiana alle politiche regionali". In proposito Simoncini ha ribadito il "no" delle Regioni ad una "nuova rinazionalizzazione" del Fondo, che ha detto- " apparsa in parte sulle posizioni della Commissione, sia in alcune posizioni del Governo". "Crediamo ha invece concluso che sia indispensabile un ruolo forte delle Regioni e che una nuova ricentralizzazione rischierebbe di abbassare le performance di utilizzo del fondo invece che aumentarle."