Istituzioni
27 gennaio 2023
17:10

Giorno della memoria, Tatiana Bucci: “Gli italiani devono far i conti con il loro passato” 

La 'bambina' sopravvissuta ad Auschwitz-Birkenau parla agli studenti toscani 

Giorno della memoria, Tatiana Bucci: “Gli italiani devono far i conti con il loro passato” 

Tatiana Bucci, una delle due sorelline finite a quattro e sei anni nel campo di sterminio di Birkenau e sopravvissute al dottor Mengele, ringrazia ancora oggi il giornalista tedesco Gunther Schwarberg che nel 1959 riscoprì la storia dei venti bambini usati come cavie ed uccisi nel campo di Neuengamme vicino ad Amburgo, contribuendo alla riapertura del processo nel 1963 e alla condanna nel 1966 del medico Kurt  Heeismeyer.  Tra loro c’erano anche il cuginetto di Andra e Tatiana, Sergio, che all’invito a fare un passo avanti  per raggiungere la mamma non seppe resistere e da Birkenau fu trasferito nel luogo dove è morto.  

“Grazie a Gunther – racconta Tatiana nel giorno della Memoria alle ragazze e ai ragazzi toscani al Teatro della Compagnia di Firenze – ho capito che non tutti i tedeschi erano uguali e che c’era differenza tra tedeschi e nazisti. Ugualmente, qualche anno dopo, ho compreso la differenza tra fascisti e italiani”. C’erano infatti anche fascisti e collaboratori italiani quando la famiglia di Tatiana ed Andra fu portata via di casa, a Fiume in Istria, e poi deportata.  Lì come in molti altri rastrellamento e stragi. Altri si girarono di schiena.

“Vorrei che anche noi italiani facessimo i conti con il nostro passato come hanno fatto i tedeschi – si sofferma – Prima di andarmene mi piacerebbe ascoltare quattro parole a nome di tutta l’Italia: “eravamo dalla parte sbagliata”. Ancora invece nessuno l’ha fatto ed ha ammesso apertamente quelle colpe”. “E questo – aggiunge – mi fa male”.  
 
Dopo aver vissuto l’orrore dei lager, si chiede oggi “dove era Dio”. Tatiana è però ottimista sul futuro  e ripone grande aspettative nei giovani. “Ne ho visti tanti nel corso di numerosi viaggi della memoria – ricorda - . Vogliono capire. Arrivano preparati. Ascoltano. Anche stamani li avete visti: tre ore di interventi e non è voluta una mosca. Un buon segno”. “Ho molta fiducia nelle giovani generazioni – conclude  -. Liliana (Segre ndr) è pessimista. Io sono più ottimista: la memoria sopravviverà”.