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30 marzo 2023
11:13

Giovanisì, i giovani talenti della ricerca nella nuova puntata di Accènti Intoscana

Giovanisì, i giovani talenti della ricerca nella nuova puntata di Accènti Intoscana

È la Toscana che investe nei giovani talenti della ricerca al centro della nuova puntata di "Accènti Intoscana”. In questa occasione, il format video di Fondazione Sistema Toscana, nato per raccontare le esperienze nate grazie alle opportunità di Giovanisì, punta infatti i riflettori su quattro ricercatrici e ricercatori beneficiari delle borse di dottorato triennale “Pegaso” finanziate dalla Regione Toscana e promosse attraverso il progetto regionale per l’autonomia dei giovani.
Luca, Giada, Curzio e Clara elaborano algoritmi di intelligenza artificiale per le auto a guida autonoma o per comprendere meglio il movimento dei neuroni; studiano nuovi farmaci contro le ischemie; costruiscono sistemi innovativi per prevenire alluvioni o inondazioni.

I loro dottorati sono stati resi possibili proprio grazie alle Borse Pegaso, un’intuizione della Regione Toscana, che dal 2011, prima come sperimentazione e poi in via ordinaria, sostiene la ricerca universitaria dei giovani laureati e le sinergie tra istituzioni accademiche attive in Toscana, assicurando risorse, attraverso i fondi europei, a Università, istituti di alta formazione e enti di ricerca. Tra il 2014 e il 2021 ne sono state assegnate 644 ad altrettante ragazze e ragazzi, laureati, under 35. Il progetti di dottorato si sviluppano su tre anni e prevedono anche periodi di studio all’estero. L’investimento complessivo in questo arco di tempo ha superato i 37 milioni di euro, 33 dei quali a valere sul Fondo Sociale Europeo e 4,5 milioni di risorse regionali per il 2021, anno di passaggio tra la vecchia e la nuova programmazione di fondi europei. Grazie al sostegno regionale sono stati avviati corsi di PHD in ambiti disciplinari nuovi e di grande rilevanza per lo sviluppo futuro della Toscana, dall’Industria 4.0 alle neuroscienze. Con l’FSE+, durante il ciclo di programmazione che terminerà nel 2027, saranno destinati alle Borse Pegaso circa 33 milioni di euro.

Fino al prossimo 20 aprile è aperto l’avviso regionale rivolto all’Università e istituzioni accademiche, che potranno presentare i nuovi progetti di ricerca. La Regione per l’anno accademico 2023/2024 ha stanziato 4 milioni e mezzo di euro.

“La Costituzione italiana all’articolo 34 dice che i capaci e meritevoli anche se privi di mezzi hanno il diritto di raggiungere il più alto grado degli studi – spiega Bernard Dika, portavoce del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – e io sono davvero orgoglioso di pensare a quegli 870 ricercatori che grazie a Giovanisì hanno potuto fare ricerca. Ecco perché crediamo che dobbiamo fare ancora di più, lo dobbiamo ad una Toscana che non può soltanto essere ancorata al suo passato splendido ma deve lasciare anche un futuro migliore, con le scoperte e le ricerche che i giovani delle Borse Pegaso fanno negli atenei toscani”.

“Le borse di dottorato Pegaso – dichiara l’assessora a Università e ricerca Alessandra Nardini - rappresentano perfettamente gli assi su cui, come Regione, si sta sviluppando il nostro impegno: sostenere studentesse e studenti nel percorso universitario ma anche nei percorso di perfezionamento, incentivare la sinergia tra istituzioni universitarie toscane e promuovere la collaborazione tra mondo dell'Università e della ricerca e mondo dell'impresa. Vogliamo infatti offrire alle ragazze e ai ragazzi che studiano in Toscana le migliori opportunità, consapevoli che quando si parla di università e di ricerca si parla di 'investimento' e non di 'costo'. Siamo da sempre impegnati nel promuovere la sinergia tra i diversi attori del sistema toscano dell'Università e della ricerca estendendo questa sinergia anche al mondo dell'impresa, certi che fare sistema sia il modo migliore per mettere in campo un'offerta formativa di qualità e per cogliere al meglio le opportunità di questa fase, penso ad esempio alla proposta progettuale toscana di ecosistema di innovazione relativo a scienze della vita e salute che si è aggiudicata un importante finanziamento PNRR. Questa è la strada da seguire, per una Toscana che mette al centro i saperi e l'innovazione, con ricadute positive sul territorio in termini di occupazione e contrasto delle disuguaglianze”.

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