Cultura
Firenze
20 maggio 2022
18:34

Un libro racconta S.Donato in Polverosa, Giani: "Giacimento culturale da valorizzare"

Presentato oggi in Regione il volume di Teresa Orfanello dedicato alla chiesa fiorentina di San Donato in Polverosa  

Un libro racconta S.Donato in Polverosa, Giani:

“Grande e forte di muraglie”, così si intitola il libro di Teresa Orfanello dedicato al monastero e alla chiesa fiorentina di San Donato in Polverosa, presentato questo pomeriggio nella sala Pegaso di palazzo Strozzi Sacrati, sede della Presidenza della Regione Toscana, in piazza Duomo 10 a Firenze. Presenti, oltre all’autrice ed al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il direttore regionale Musei della Toscana Stefano Casciu, l’ediore Maria Cristina de Montemayor e lo storico dell’arte e direttore del museo dell’Opera del Duomo Monsignor Timothy Verdon e il parroco di San Donato in Polverosa Giuliano Riccadona. 

“Questo libro ci ricorda la storia e i fasti di quello che per oltre mille anni è stato un presidio fondamentale nell’area a nord di Firenze - ha detto il presidente Giani – è la chiesa da cui è partita la terza crociata, quella che integrava la splendida Villa Demidoff e che doveva essere la seconda reggia dopo palazzo Pitti. E’ strettamente connessa a tutte le fasi più importanti della storia della città, anche se fino al 1922 quell’area era Comune a sé. Ritengo che sarebbe estremamente importante per la valorizzazione dell'area recuperare le tracce della Villa neoclassica, dove si tenevano i principali salotti culturali dell’epoca, e del parco che le apparteneva e che ha ospitato il primo parco di golf a 18 buche di Firenze e il primo campo da football. Dunque la Chiesa e la villa cui apparteneva rappresentano quel che resta del cuore della parte nord di Firenze, un giacimento culturale e spirituale di incredibile valore, che merita di esser sempre più scoperto e valorizzato”. 
  
La presentazione del volume ha rappresentato l’occasione per ricordare anche l’importanza artistica della chiesa e del convento di San Donato in Polverosa, già noto come San Donato alla Torre, che ancora oggi gode di alcune opere d’arte importanti, come gli affreschi di Matteo di Pacino (probabilmente commissionati dalla famiglia dei Bardi, cui apparteneva la priora suor Paola), e di iconografie non frequenti a Firenze, come San Giorgio e il drago. Il libro ricorda che il convento trecentesco di monache di clausura riportava anche altri importanti affreschi murali, tra cui un cenacolo  perduto del Ghirlandaio, ed altre opere importanti oggi collocate in altre sedi, come il grande crocifisso ligneo di Bernardo Gaddi oggi esposto all’Accademia.