19 gennaio 2015
23:00

Il pregiudizio dentro

"Se oggi andiamo ad Auschwitz non ci andiamo solo e soltanto per le vittime, ma per riflettere sui carnefici e per capire quanto di loro c'è nel presente".

E' con queste parole che, sul treno in viaggio verso la Polonia, si conclude il laboratorio dedicato alla persecuzione degli omosessuali sotto il nazismo, assieme a Emanuele Bambi di Azione Gay e Lesbiche.

Parole che si intrecciano nel vagone ristorante, mentre si passa il confine in una notte che la neve rende più silenziosa. Ben altri sono i silenzi  - e le reticenze - che hanno dovuto scontare le persecuzioni per chi non rientrava nei canoni della sessualità ammessa sotto Hitler. E ben altri sono i confini - quelli del pregudizio - che ancora non abbiamo saputo varcare.

Triangoli rosa, così erano marchiati gli omosessuali nei lager. Ma quanti triangoli ci portiamo dentro di noi, pronti a cucirli su coloro che non rispondono alle nostre visioni della normalità?

Un occhio al passato, ma la domanda riguarda il presente: perchè ancora per insultare una persona si richiamano le sue preferenze sessuali?