
FIRENZE Riconoscimento di area di crisi complessa per il polo siderurgico di Piombino e per quello della componentistica auto di Livorno e Collesalvetti. E' questa la richiesta al governo che la giunta ha formalizzato oggi approvando una delibera presentata dall'assessore alle attivit produttive Gianfranco Simoncini.
La richiesta, sotto forma di istanza al Ministero dello sviluppo economico, parte dalla considerazione che le aree di Piombino-Val di Cornia e Livorno-Collesalvetti, da tempo colpite da recessione economica e perdita di posti di lavoro, sono da considerarsi, per dimensioni ed importanza delle imprese, non solo di rilevanza regionale ma anche nazionale. In entrambi i casi, infatti, siamo in presenza di una prevalenza di grande impresa e di gruppi multinazionali, con una forte dipendenza dai mercati mondiali dominati da pochi grandi produttori a livello internazionale, un significativo indotto e necessit di processi di riconversione, il tutto concentrato su uno spazio geografico limitato.
Il riconoscimento di questi due territori come area di crisi complessa, cos come previsto dalla normativa nazionale, presupposto essenziale per rendere efficaci i progetti di riqualificazione e riconversione industriale che, peraltro, la Regione ha gi messo in campo. Entrambi i siti, a causa di problemi ambientali, sono fra l'altro individuati come Sin (siti di interesse nazionale), cosa che costituisce una forte limitazioni negli interventi nel breve periodo e rende necessario un intervento a livello nazionale.
"La richiesta spiega l'assessore Simoncini - deriva dalle difficolt molto pesanti che le aree di Livorno- Collesalvetti e di Piombino-val di Cornia vivono in relazione alla crisi della componentistica e della siderurgia. In questi anni si sono presi centinaia di posti di lavoro e migliaia di lavoratori sono stati e sono in cassa integrazione. Le difficolt hanno colpito le aziende principali e l'indotto. Peraltro, ad oggi non ci sono segnali di inversione di tendenza in questi due settori, che sono fra l'altro anche direttamente collegati. Da qui la richiesta di riconoscimento di aree di crisi complessa, che se ottenuta potrebbe attivare sul territorio risorse nazionali per progetti di reindustrializzazione e riconversione produttiva. Al tempo stesso, con questa candidatura, intendiamo spronare il governo a mettere in campo politiche industriali forti a sostegno di due settori strategici come la siderurgia e l'automotive. La Regione, che ha firmato accordi con i sindaci di Livorno e di Piombino e la provincia di Livorno a sostegno di progetti di intervento sui due territori, sosterr la richiesta anche nella definizione dei criteri per la determinazione delle nuove aree di crisi complessa, e far la propria parte nel sostenere i progetti di reindustrializzazione e riconversione."
La delibera approvata dalla giunta fa riferimento alla legge nazionale 134 del 7 agosto 2012 che prevede, in caso di crisi complesse, l'attivazione di progetti di riconversione che promuovano la riqualificazione delle aree interessate, del capitale umano, il recupero ambientale e l'efficienza energetica dei siti e il potenziamento delle infrastrutture a fronte di un finanziamento da parte del governo con la costituzione di un apposito Fondo per la crescita sostenibile.
In particolare il polo siderurgico di Piombino, il secondo per importanza a livello nazionale e fra i primi a livello europeo, risente della crisi, di portata mondiale, del mercato dell'acciaio, aggravata da problemi di tipo infrastrutturale, energetico ed ambientale. Da tempo regione ed enti locali hanno avanzato al governo richiesta di apertura di un tavolo a livello nazionale mentre la giunta ha varato un progetto di rilancio.
Il polo della componentistica auto dell'area urbana di Livorno e Collesalvetti costituisce uno dei 5 poli nazionali della subfornitura meccanica automotive, con un indotto meccanico fatto di piccole e piccolissime aziende diffuso capillarmente in tutta l'area. Le imprese del settore, in questi anni, hanno attraversato processi di riorganizzazione con ricadute negative sull'occupazione e anche in questo caso la Regione sta sostenendo, con gli enti locali, interventi per il rilancio del settore.