Sociale
3 maggio 2011
12:48

L'assessore Allocca alla presentazione dello stand dei prodotti dei detenuti toscani

FIRENZE Ci sono i patchwork realizzati dai detenuti della sartoria del carcere di Volterra, la pelletteria e gli specchi dei ragazzi del Minorile 'Meucci' di Firenze, le magliette ed i gadget del progetto 'Gattabuia' della Casa circondariale di Livorno. Lo stand con i prodotti artigianali usciti da alcuni istituti di pena toscani per il quarto anno consecutivo alla Mostra dell'Artigianato, alla Fortezza da Basso di Firenze.

L'iniziativa, promossa e organizzata dal Gruppo Consiliare "Federazione della Sinistra Verdi" col patrocinio dell'assessorato regionale al welfare e la collaborazione dell'Associazione Diritti e Societ Onlus, stata presentata stamattina nello stand allestito alla Mostra. Sono intervenuti l'assessore al welfare Salvatore Allocca ed il capogruppo regionale di "Federazione della Sinistra Verdi" Monica Sgherri. Gli istituti di pena coinvolti sono l'istituto di pena di Volterra, l'Istituto Penale Minorile di Firenze e la Casa circondariale di Livorno insieme ad Arci Solidariet Livorno e Artex.

"Il progetto ha commentato l'assessore Allocca - viene sviluppato positivamente ormai da diverso tempo ed la testimonianza di quanto sia importante l'apertura del carcere al mondo esterno. Ovviamente vale anche il discorso inverso, cio la capacit del mondo esterno di sentirsi coinvolto nel percorso di rieducazione e reinserimento dei detenuti attraverso l'attivazione di iniziative come questa. Vorrei sottolineare l'importanza delle attivit che vengono svolte all'interno del carcere, specialmente quelle artigianali. Stimolano la coesione tra detenuti, permettono di imparare un mestiere, alleggeriscono il senso di precariet ed incertezza. I prodotti ottenuti sono il significato di tutto questo, il frutto della volont di sentirsi ancora utili e vivi, in un ambiente che invece finisce per svilire e svuotare le persone". Anche un modo per ottenere una piccola fonte di reddito.

"La crisi ha aggiunto Allocca attraversa anche quelle mura spesse che separano queste persone dalla societ civile e sono sempre minori gli aiuti che provengono dalle rispettive famiglie. Questo pu permettere anche di avere un piccolo contributo per condurre una vita migliore all'interno del carcere. Per quello che pi conta il risultato che si ottiene sotto il profilo del reinserimento. Il lavoro e la creativit sono espressioni della vita che continua malgrado tutto. Tutto ci che viene fatto all'interno di queste strutture un'esperienza davvero significativa".

Monica Sgherri, oltre a sottolineare che "si tratta di un'esperienza di buona pratica, buona politica e solidariet vera per connettere il 'dentro' e il 'fuori' il carcere, e capace di contribuire a superare quella consuetudine diffusa che fa rimuovere questi luoghi dalla percezione collettiva" e che "nella difficilissima situazione in cui si trovano gli istituti di pena nel nostro paese sviluppare questa esperienza lavorativa e dargli continuit una strada da perseguire con determinazione per concretizzare questo importante diritto al lavoro e la funzione educativa che vi legata", ha spiegato che lo sviluppo futuro del progetto legato alla realizzazione di uno spazio web dove far conoscere le produzioni e avviarne la commercializzazione online.