CRACOVIA (PL) Una militante della memoria, così si definisce Vera Vigevani Jarach, la testimone di due tragedie.
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Nel 1939 la famiglia, ebrea, prese la via dell'Argentina per sfuggire le leggi razziali fasciste. L'amato nonno non volle muoversi dall'Europa; tradito da chi doveva portarlo in Svizzera, fin deportato ad Auschwitz dove scomparve, senza tomba. Molti anni dopo, in Argentina, la figlia diciottenne di Vera fu sequestrata dai militari golpisti e scomparve in mare con i voli della morte. Senza tomba. Oggi Vera era a Cracovia, intervistata dal direttore di Radio 3 Rai Marino Sinibaldi di fronte agli studenti e agli insegnanti del Treno della Memoria 2015.