La vicepresidente Barni alla commemorazione dei martiri di S. Lorenzo a Pistoia

Istituzioni
12 settembre 2017
17:03

La vicepresidente Barni alla commemorazione dei martiri di S. Lorenzo a Pistoia

La vicepresidente Barni alla commemorazione dei martiri di S. Lorenzo a Pistoia

FIRENZE - "Oggi abbiamo ricordato il sacrificio delle persone che offrirono la loro vita per la nostra libert , ma anche tutti quegli innocenti che trovarono la morte a causa della furia cieca della guerra". La vicepresidente della Regione Toscana, Monica Barni, sintetizza cos il senso della semplice, ma sentita cerimonia che si svolta stamani a Pistoia per ricordare i martiri di San Lorenzo. Alla commemorazione hanno preso parte autorit , rappresentanti delle associazioni dei familiari delle vittime, dei partigiani e dell'Istituto Storico della Resistenza toscana.

"Il 12 settembre del 1943 - ricorda - sei vittime innocenti trovarono la morte per mano dei nazisti. Furono quattro uomini, un padre e una madre anziani a perire quella domenica. Sono tanti i luoghi come questo in Toscana e in tutto il paese, dove sono avvenuti eccidi, stragi, fucilazioni, esecuzioni sommarie di partigiani, di semplici cittadini, uomini e donne. Anche l'eccidio di piazza San Lorenzo esprime con drammatica chiarezza il prezzo che la Toscana ha pagato per riconquistare la libert . Abbiamo subito un decimo di tutti i danni di guerra, centinaia di deportati, 4.461 vittime civili degli eccidi nazifascisti, oltre a 281 stragi. La doverosa e commossa commemorazione deve continuare a farci ricordare che dal sacrificio di queste vittime innocenti, dalla lotta al fascismo che si formata la coscienza democratica del nostro Paese. Non dobbiamo mai dimenticare che la resistenza stata un fatto grande di popolo e noi la dobbiamo coltivare, dobbiamo commemorarla e soprattutto tramandarla nelle scuole".

"Dobbiamo insegnare conclude la sua riflessione la vicepresidente Barni - che l'antifascismo costitutivo della nostra convivenza democratica. La Regione Toscana lo sta facendo da anni, impegnandosi con la rete delle istituzioni della memoria, non tanto nel produrre emozioni strumentali o identitarismi, ma nell'offrire occasioni di studio e di discussione, puntando sulla voglia di conoscere e sull'intelligenza dei giovani e dei loro insegnanti".

(nella foto un momento della Liberazione di Pistoia)