
FIRENZE - Il riconoscimento di area di crisi industriale complessa del polo produttivo della componentistica automotive di Livorno e Collesalvetti stato nuovamente chiesto dalla giunta regionale che, nell'ultima seduta, ha approvato una delibera proposta dall'assessore alle attivit produttive Gianfranco Simoncini.
Cambia la normativa La riproposizione della richiesta, dovuta al cambio della normativa nazionale, parte come noto dalla considerazione che si tratta di un'area da tempo colpita da recessione economica e perdita di posti di lavoro, che per dimensione ed importanza delle imprese da considerarsi non solo di rilevanza regionale, ma anche nazionale.
Siamo in presenza di una prevalenza di grande impresa e di gruppi multinazionali, una forte dipendenza dai mercati mondiali dominati da pochi grandi produttori a livello internazionale, un significativo indotto e necessit di processi di riconversione, il tutto concentrato su uno spazio geografico limitato.
Il riconoscimento di area di crisi complessa, cos come previsto dalla normativa nazionale, presupposto essenziale per rendere efficaci i progetti di riqualificazione e riconversione industriale che, peraltro, la Regione ha gi messo in campo.
"La richiesta spiega l'assessore Simoncini - deriva dalle difficolt molto pesanti che l'area Livorno-Collesalvetti sta vivendo in relazione alla crisi dell'automotive, il pi rappresentativo, in termini di addetti, all'interno del settore manifatturiero nel territorio. La crisi del settore della componentistica va di pari passo alla congiuntura sfavorevole del mercato dell'auto ed andata a riflettersi sull'interno sistema produttivo livornese, incidendo negativamente su un tessuto gi strutturalmente debole. Le crisi aziendali negli ultimi cinque anni, hanno coinvolto soprattutto medie e grandi imprese. Si sono presi molti posti di lavoro e migliaia di lavoratori sono stati e sono in cassa integrazione. Le difficolt hanno colpito le aziende principali e l'indotto e, al momento, sono ancora deboli i segnali di ripresa".
Livorno strategica Come evidenziato dal corposo dossier allegato e che motiva la richiesta da parte della Regione, l'area di Livorno resta, dal punto di vista industriale, un'area strategica perch , nonostante la crisi e la perdita di posti di lavoro (oltre 800 posti di lavoro persi dal 2008 alla met del 2012, oltre 6 milioni di ore di Cassa integrazione straordinaria autorizzate nel 2012) e imprese (-0,6% nello stesso periodo), il principale polo industriale della toscana costiera con una forte presenza di industria pesante, metalmeccanica e cantieristica.
L'incidenza economica di Livorno va per oltre la sua stessa area e ne travalica il peso demografico e produttivo, rispetto all'intera regione: la forte apertura all'esterno infatti, il ruolo del porto e delle infrastrutture logistiche ed energetiche, ne fanno un territorio strategico per l'economia dell'intera Toscana, di cui rappresenta circa il 7% del totale delle esportazioni.
Il Progetto di riconversione Il riconoscimento di area di crisi complessa potrebbe attivare sul territorio risorse nazionali per progetti di reindustrializzazione e riconversione produttiva. Nel dossier, si delineano, con la proposta di massima dei contenuti del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale, fra l'altro quattro linee di intervento, punti salienti della strategia regionale per il rilancio dello sviluppo economico e produttivo di Livorno: per favorire la riqualificazione dei siti produttivi e di integrazione con le infrastrutture del polo logistico; per trattenere ed attrarre investimenti produttivi nel settore automotive e in quelli ad esso collegati; per favorire l'integrazione produttiva manifatturiera, sfruttando le competenze presenti sul territorio e sviluppandone di nuove; per sostenere miglioramenti a livello di sistema, cio favorendo l'integrazione trasversale fra i vari livelli.