Cultura
Firenze
12 maggio 2023
15:00

Nuovo look per il Museo Casa Siviero: presto al via la ristrutturazione

Nuovo look per il Museo Casa Siviero: presto al via la ristrutturazione

Sarà completamente accessibile e avrà nuovo splendore il Museo Casa Siviero. La palazzina ottocentesca su Lungarno Serristori a Firenze, che fu abitata da Rodolfo Siviero e che lui donò alla Regione, oggi sede del museo che porta il nome del celebre “detective dell’arte”, sarà oggetto di un’accurata ristrutturazione che le restituirà la praticabilità di tutti e tre i piani e una totale riorganizzazione degli spazi.

A presentare il progetto, il presidente della Regione Eugenio Giani che ne ha illustrato anche le finalità e i vari stadi che partiranno già da maggio. Insieme a lui, oltre ai responsabili della Regione delle direzioni "Beni, istituzioni, attività culturali” e “Opere pubbliche”, i presidenti dei Lions Club di Firenze, Scandicci e Sesto Fiorentino che hanno presentato il progetto di restauro e di valorizzazione del dipinto “Il matrimonio mistico di Santa Caterina”.

“Il museo Casa Siviero - ha detto il presidente Giani - è l’unico di proprietà della Regione Toscana, finché non si aggiungerà la Villa di Careggi, ed è l’espressione del genio, del talento e della dedizione all’interesse pubblico dell’antiquario Rodolfo Siviero, che lasciò la sua palazzina alla Regione nel 1983 e proprio quest’anno ricordiamo i 40 anni di quella decisione. La Regione ha destinato per questa ristrutturazione 3 milioni e 700mila euro e l’obiettivo è inaugurare l’ambiente restaurato nella primavera del 2025. Ringraziamo anche i Lions di Firenze, di Sesto Fiorentino e di Scandicci: grazie al loro impegno, una delle opere del Museo, il tondo del matrimonio mistico di Santa Caterina, verrà restaurata e esposta. Ultima cosa, una prospettiva interessante di cui ho parlato con il sindaco Nardella e ci lavoreremo insieme: l’accesso a Casa Siviero e, quindi a tutto l’Oltrarno, potrebbe essere agevolata dal recupero del passaggio che esiste dentro la pescaia di San Niccolò che, a differenza di quello di Santa Rosa, non è in coincidenza con le mura, ma si trova incavata. Una volta impermeabilizzata e resa pedonale - ha concluso il presidente -, i bus potrebbero arrivare a portare le persone direttamente sul lungarno Serristori e verso l’Oltrarno. Sarebbe un arricchimento per la città, nello sforzo di indirizzare i flussi in più zone di interesse turistico”.

Il progetto del “nuovo” Museo Casa Siviero

Una riorganizzazione museale dell’immobile che renderà accessibili tutti i piani – al momento è aperto al pubblico solo il piano terra -  e permetterà l’esposizione di tutti i beni mobili e delle opere che in esso sono contenuti, mantenendo inalterate le caratteristiche  della “Casa Museo”, così come voluto da Rodolfo Siviero.

Questo il senso del progetto di ristrutturazione dell’immobile che vedrà tutti i suoi locali aperti al pubblico ed accessibili anche a persone con disabilità.

In particolare, il piano terra rialzato ed il piano primo saranno destinati a museo per documentare la vita e l’opera di Rodolfo Siviero. Il piano seminterrato, che sarà aperto in particolare alle scolaresche, sarà dotato di un’area book - shop, di un guardaroba, di una sala attrezzata con audio – video, di un’area break e un locale magazzino per  le attrezzature necessarie per manifestazioni e piccoli eventi.

Al piano secondo ci saranno due alloggi temporanei, da destinare ad esempio a studiosi o  ricercatori in visita, con ingresso indipendente da Lungarno Serristori,

Tempistica

Entro il mese di maggio avranno inizio le indagini strutturali e le indagini stratigrafiche all’interno dell’immobile per la definizione degli aspetti strutturali e decorativi.

Nel mese di giugno è prevista la verifica e la validazione del progetto esecutivo. Nel mese di luglio, l’avvio delle procedure di gara che individueranno il nominativo dell’impresa esecutrice dei lavori auspicabilmente nel prossimo autunno

Il restauro de “Il matrimonio mistico di Santa Caterina”, a cura dei Lions Club

In occasione dell’annata Lionistica 2023, i Lions Club di Firenze e dell’area metropolitana hanno presentato un progetto per la valorizzazione di un dipinto che fa parte della collezione del Museo Casa Siviero: “Il matrimonio mistico di Santa Caterina”. L’opera è stata scelta per la sua plurima valenza simbolica, tra cui la valorizzazione della figura femminile, tema trainante di molti presidenti di Clubs in questo anno, e per l’importanza della Santa, patrona di Siena, d’Italia e d’Europa. Il progetto di restauro e valorizzazione prevde anche  una pubblicazione, una esposizione dell’opera e un convegno.

Ai giornalisti presenti hanno illustrato il progetto i presidenti del Lions Club Brunelleschi, Dante Alighieri, Michelangelo, Filippo Neri, Scandicci e Sesto Fiorentino.

Casa Siviero, la storia

L’architettura della palazzina ottocentesca, in stile Neo-rinascimentale e la posizione alla base delle rampe che salgono verso il Piazzale Michelangelo ne fanno attribuire il disegno a Giueseppe Poggi, l’architetto a cui si deve il rinnovamento urbanistico di Firenze al tempo in cui la città fu capitale d’Italia.

Nel 1919 la Palazzina fu acquistata da Matilde Forti, moglie dello storico e critico d’arte Giorgio Castelfranco, amico e mecenate del pittore Giorgio De Chirico che, a lungo, fra il 1920 ed il 1924, visse e lavorò in questa casa. Negli anni trenta Castelfranco conservava in questa abitazione una collezione di 35 dipinti e centinaia di disegni di De Chirico. Al tempo delle persecuzioni razziali, essendo di religione ebraica, la famiglia Castelfranco dovette vendere la collezione e fuggire. Avendo ormai abbandonato Firenze, Matilde Forti Castelfranco, vendette la casa a Rodolfo Siviero che l’acquistò in due fasi: una prima parte nel 1944 e la successiva nel 1962.

Siviero, cui si deve il recupero di molte opere d’arte scomparse durante la seconda guerra mondiale, utilizzò l’edificio come abitazione di famiglia. Il complesso di Casa Siviero, con l’intera raccolta delle opere d’arte del collezionista, che comprende mobili, armi, reperti archeologici, statue lignee rinascimentali, antichi reliquiari e opere d’arte (di particolare rilievo il nucleo novecentesco con opere di De Chirico, Soffici, Manzù, Annigoni e Messina), passa  in proprietà della Regione Toscana nel 1983 alla morte di Rodolfo Siviero per sua stessa volontà testamentaria, con la condizione che la Regione lo promuova opportunamente.