Salute
21 marzo 2011
13:00

OTT, nuova organizzazione e nuovo coordinatore per migliorare ancora donazioni e trapianti

FIRENZE - Un nuovo coordinatore alla guida dell'OTT, l'Organizzazione Toscana Trapianti. E una nuova organizzazione nella struttura che presiede alle attivit di donazione e trapianti di organi in Toscana. Il nuovo coordinatore Giuseppe Bozzi, medico con decennale esperienza nel settore della donazione, coordinatore locale dell'Azienda ospedaliero-universitaria pisana e dell'Area vasta nord-ovest, nonch responsabile regionale del Programma di monitoraggio donazione organi e tessuti. Quanto alla necessit di una nuova organizzazione, nella fase storica in cui ci troviamo, l'allungamento della vita media e il calo di mortalit da traumi nei giovani, con la conseguente diminuzione di organi disponibili, impongono un ripensamento del sistema donazioni-trapianti. La Toscana, che stata sempre al primo posto in Italia quanto a donazioni, riuscita finora a contenere la flessione. Ciononostante, i professionisti concordano sulla necessit di ripensare nuove strategie.

Questi i temi affrontati oggi dall'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il direttore del Centro Nazionale Trapianti, dottor Alessandro Nanni Costa, e il nuovo coordinatore OTT, dottor Giuseppe Bozzi.

"Da molti anni la Toscana la regione pi "generosa", quella che ottiene i risultati migliori in Italia in fatto di donazioni e trapianti, con un 75% di assenso alle donazioni da parte dei familiari - dice l'assessore Scaramuccia - Il merito pi importante senza dubbio dei donatori: di chi in vita ha manifestato la volont di donare organi dopo la morte, e dei familiari che, in mancanza di una dichiarazione scritta, hanno saputo interpretare il pensiero solidale del congiunto defunto, traducendo il dolore della sua morte in una speranza di vita per persone sconosciute. Un'altra parte del merito va indubbiamente al modello organizzativo disegnato dall'Ott, che ha portato a una migliore gestione delle attivit e delle strutture di prelievo e trapianto di organi, tessuti e cellule sul territorio regionale, in una logica di rete che tende al superamento delle differenze di attenzione e di impegno tra le diverse aziende. Un modello che pu e deve evolvere ulteriormente, per mantenerci all'avanguardia: per questo, con le novit che introdurremo, vogliamo rilanciare e dare nuovo impulso al sistema donazione-trapianto della Toscana".

I dati. Il sistema donazione e trapianto regionale toscano da anni, e continua ad essere, ai vertici nazionali. La Toscana la prima regione in Italia per tasso di donazione per milione di abitanti, e di conseguenza garantisce ai propri cittadini l'opportunit terapeutica trapiantologica in tempi di attesa inferiori rispetto a quelli medi nazionali. Nel 2010, sia in Toscana che a livello nazionale, si registrata una flessione nel numero dei donatori segnalati, e quindi anche nel numero dei trapiantati. La flessione registrata nel 2010 nel numero di trapianti effettuati non dovuta ad una perdita di efficienza del sistema, ma alla riduzione del numero dei decessi con lesioni cerebrali in terapia intensiva, e alle crescenti non idoneit .

Ma in Toscana, il tasso di procurati (donazioni che hanno avuto il consenso dei familiari, a cui per non ha fatto seguito il prelievo di organi, per diversi motivi, per esempio, la mancanza di un ricevente idoneo), effettivi (prelevato almeno un organo, anche se poi non viene trapiantato) e utilizzati (effettivamente trapiantati) si mantenuto pressoch doppio rispetto alla media nazionale. Nel 2010, in Toscana i donatori segnalati sono stati 76 per milione di abitanti (ma nel 2009 erano stati 83); in Italia, 36.

I tempi di attesa medi stimati per i pazienti iscritti in lista in Toscana continuano ad essere inferiori rispetto a quelli medi nazionali: rene: 2 anni e mezzo in Toscana, 3 la media nazionale; fegato: 6 mesi in Toscana, 2 anni media nazionale; cuore: 15 mesi in Toscana, quasi due anni e mezzo media nazionale; polmone: poco meno di un anno in Toscana, 1.8 anni la media nazionale; pancreas: 2 anni e mezzo in Toscana, oltre 3 anni media nazionale.

[flv:/documents/735693/1259035/20110321_tgd_2030_9.flv 320 240]

"L'aumento del numero degli interventi non strettamente vincolato a quello delle donazioni - osserva il dottor Alessandro Nanni Costa - Lo testimonia la flessione registrata quest'anno negli accertamenti di morte (pari a -1%), che si accompagnata ad un sensibile calo dei trapianti (pari a -9%). L'aumento dell'et media dei donatori e la diminuzione del numero dei decessi in seguito a lesioni cerebrali ci pongono di fronte a nuove sfide, che il Centro Nazionale Trapianti ha gi raccolto. Il trend nazionale e chiama in causa l'intero sistema sanitario del nostro Paese. E' necessario mettere in campo delle azioni mirate in grado di fronteggiare queste realt ".

"Mi accingo a ricoprire l'incarico di Coordinatore Regionale dei Trapianti - dice il dottor Giuseppe Bozzi - non solo seguendo lo spirito della Legge 91/99 e il mandato Regionale ma, anche, con la responsabilit che mi deriva dall'esperienza maturata in questi ultimi dieci anni della mia vita professionale passati a tessere un piccolo frammento della rete della donazione e del trapianto. Ho ben presente la complessit del sistema, cos come riconosco l'eccellenza delle professionalit che vi operano con la massima dedizione e competenza. Il lavoro pi grande stato gi fatto. Si tratta ora di affrontare quello che nelle organizzazioni ad alta complessit il pi difficile da realizzare; vale a dire il consolidamento dell'esistente e l'aumento dei livelli di sicurezza di alcuni punti nevralgici del sistema. Sono comunque certo che, come sempre, i professionisti che operano ad ogni livello nella rete regionale saranno i primi a riconoscere e a sostenere la necessit di una riorganizzazione".