Istituzioni
6 dicembre 2013
17:55

Partecipazione, Bugli: "Farla e farla bene". Anche in Francia attenzione ad internet

FIRENZE - "La politica senza l'opinione dei cittadini non esiste" sottolinea l'assessore alla partecipazione e alle riforme della Toscana Vittorio Bugli, in una giornata di ascolto organizzata all'auditorium del Consiglio regionale. Un pomeriggio per saperne di pi sul dibattito pubblico che nato in Francia e  che la legge toscana sulla partecipazione, rinnovata lo scorso agosto dopo cinque anni di esperienza sul campo, rende obbligatorio per tutte le opere e i progetti di interesse regionale sopra i 50 milioni di euro.

"Bisogna ascoltare i cittadini e bisogna coinvolgerli nelle decisioni - spiega meglio Bugli -  Lo abbiamo fatto in questi cinque anni e vogliamo in futuro provare a farlo ancora meglio. Ma la partecipazione  non si improvvisa: occorre studiare, guardare cosa succede attorno, fare tesoro delle esperienze passate ed altrui. Oggi siamo qui dunque per ascoltare".

L'esperienza francese  Sul palco la prima a salire la professoressa Laurence Monnoyer-Smith dell'universit di Compiegne. La Francia ha inventato il dibattito pubblico: ogni dibattito costa mediamente oltralpe tra gli 800 mila e un milione e mezzo di euro, che su grandi progetti non sono poi tantissimo. Soprattutto se quei progetti, non condivisi, rischiano alla fine di arenarsi. E' obbligatorio per le opere sopra 300 milioni, opzionale da 150 a 300 milioni. Al di sotto ci sono la concertazione ed altre forme di consultazione. La professoressa Monnoyer-Smith, esperta di comunicazioni e e-democracy, da due anni vice presidente  della commissione nazionale sul dibattito pubblico: 25 membri che rappresentano pubblica amministrazione, Stato, associazioni ambientaliste, esperti, parti sociali ed associazioni di categoria, con 2,3 milioni di budget annuale al netto dei costi dei dibattiti pubblici, sostenuti dai costruttori.

Dopo il dibattito le opere si fanno  - "In undici anni, da quando la commissione diventata un'agenzia indipendente rispetto all'organo alle dipendenze del primo ministro che invece era prima, in Francia abbiamo organizzato 69 dibattiti pubblici  e  quasi sempre i progetti sono stati cambiati, ma sono andati avanti". Senza grossi ritardi.  Solo undici sono rimasti tali e quali e solo sei sono stati sospesi o abbandonati. Dibattiti che hanno riguardato strade ed autostrade, gasdotti e ferrovie, aeroporti, porti, centrali eoliche, idroelettriche o nucleari, anche stadi, come quello di rugby a sud di Parigi di cui si discute in questo momento.

Internet la prossima frontiera - "E' la dimostrazione annota Bugli che se la partecipazione fatta bene aiuta, non rallenta i lavori e fa risparmiare risorse, quelle dei cantieri bloccati o di opere non realizzate. Il nostro obiettivo costruire con la nuova legge un percorso di partecipazione effettivo, obbligatorio per opere di un certo costo ed impatto, ma con tempi e modalit definite".  Con una nuova frontiera, a cui l'assessore tiene molto e ribadisce pi volte: quella della rete e della partecipazione utilizzando anche internet e le nuove tecnologie. "Anche in questo caso ripete evitando improvvisazioni".  Una sfida che pare anche quella della Francia.

La professoressa Monnoyer-Smith lo spiega dal palco: "Dopo undici anni ci siamo resi conto che occorre diversificare la modalit di dibattito pubblico. Finora abbiamo organizzato per lo pi grandi assemblee.  Vogliamo allagare ulteriormente la platea e soprattutto nella fase di ascolto che precede il vero dibattito pubblico ci sembra che questo obiettivo possa essere raggiunto utilizzando anche internet e le nuove tecnologie".   


Per saperne di pi : 
Il programma dell'incontro
Le pagine sulla partecipazione sul sito della Regione Toscana

 

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