19 gennaio 2017
13:04

Porrajmos

Porrajmos non un termine molto noto, anche tra coloro che sono pi attenti al dovere della memoria. Ma una delle parole del genocidio: un altro modo per ritornare all'orrore dei lager, per provare a evocare ci che davvero successo. il termine traducibile come "grande divoramento" - con cui Rom e Sinti indicano lo sterminio del loro popolo sotto il nazismo.

A Birkenau c'è un campo destinato solo a loro, un campo nel campo. A luglio del 1944 era abitato ancora da quasi tremila persone, tra uomini, donne e bambini. Poi il 2 agosto il campo BIIe fu chiuso: tutti furono sterminati, e i loro corpi bruciati. Il "campo degli zingari"  fu definitivamente liquidato, tra le urla, l'abbaiare dei cani e il pianto dei bambini.

Eppure sul Porrajmos non si trovano molte ricerche e libri scritti; un silenzio che nasce da stereotipi razziali che si sono conservati a lungo nel tempo. A partire dal nome 'zingari', coniato per essere un termine offensivo.

Questo vuoto colmato dal lavoro di Luca Bravi (leggi qui l'intervista) e da Matteo Bassoli con "Porrajmos in Italia", edito da Emil, Bologna nel  2013 e scaricabile come ebook gratuito.