
Il 2 agosto di 80 anni fa gli ultimi 4000 sinti e rom del settore B-ll-e del campo di sterminio di Birkenau venivano uccisi nelle camere a gas. La data di quella terribile carneficina è poi divenuta la Giornata del ricordo delle vittime del Porrajmos, lo sterminio di Rom e Sinti da parte della Germania nazista e dei suoi alleati.
Con un post sulla sua pagina facebook, oggi l’assessora alla cultura della Memoria Alessandra Nardini ricorda quello sterminio che “troppo a lungo, è stato taciuto, non raccontato, per un'ostilità diffusa, culturale, verso quelli che venivano definiti ‘zingari’”.
Nella sua riflessione, Nardini sottolinea che “è fondamentale coltivare la Memoria di tutti gli stermini perpetrati dai nazisti, di tutti i gruppi di persone che furono perseguitati e uccisi da quella ideologia di morte”. “Non possiamo tollerare la discriminazione della Memoria”, scrive Nardini, e “come Regione Toscana da anni siamo impegnati in questo senso”. “Lo sterminio dei sinti e dei rom deve essere raccontato, affinché mai più possa accadere un simile orrore”, conclude l’assessora che nel suo post riporta citando una testimonanza di Liana Millu, scrittrice, partigiana e deportata politica nei campi di concentramento nazisri.
Sono stati ben 500.000 i rom e i sinti vittime dell'orrore nazista. 23.000 furono quelli uccisi nel solo campo di Auschwitz-Birkenau tra il marzo del 1943 e l'agosto 1944. Almeno metà di loro erano bambine e bambini, molti dei quali usati da Mengele per i suoi orrendi esperimenti.