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17 maggio 2022
11:18

Premio produzione, il giudice: “Riconoscerlo anche a lavoratrici in congedo straordinario”

Lo stabilisce una sentenza del 4 maggio scorso, che ha condannato la prefettura di Prato per atteggiamento discriminatorio. Il ricorso era stato promosso dalla consigliera di parità Maria Grazia Maestrelli: “Una buona notizia per le donne”

Premio produzione, il giudice: “Riconoscerlo anche a lavoratrici in congedo straordinario”
La consigliera di parità Maria Grazia Maestrelli

“Una buona notizia per i diritti delle donne e per la cultura dell’uguaglianza di genere”. La consigliera di parità della Regione Toscana Maria Grazia Maestrelli commenta il dispositivo della sentenza con cui il Giudice del lavoro di Prato lo scorso 4 maggio ha stabilito l’accesso al premio di produzione anche per alcune dipendenti della Prefettura di Prato a cui era stato negato per la fruizione di congedi ex legge 104/1992 (legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone portatrici di disabilità). 

Il giudice, emanando un provvedimento di condanna, ha individuato nel comportamento del Ministero dell’Interno/Prefettura un atteggiamento discriminatorio. Il mancato riconoscimento del premio di produzione ha prodotto una discriminazione retributiva verso chi svolge attività di assistenza a familiare invalido, che assume caratteristiche di genere poiché la fruizione di tali permessi è statisticamente (ex Istat) osservata nelle lavoratrici donne.

“E’ una sentenza che sgombra il campo dai dubbi e toglie fiato agli stereotipi”, sottolinea Maestrelli che ringrazia “la consigliera di parità della Provincia di Prato, Irene Romoli, per aver avviato questa piccola grande battaglia per l’affermazione dei diritti delle donne”. “Purtroppo – prosegue - i contratti collettivi non contengono disposizioni chiare in merito. Questa decisione del giudice consente di aprire la strada per il superamento di questa lacuna”.
La questione, sollevata su impulso della Consigliera di parità della Provincia di Prato, si è rivelata una vertenza di natura collettiva e per questo motivo è stata presa in carico dalla Consigliera di parità della Regione, che ha dunque promosso il ricorso, come azione collettiva, al giudice del lavoro.
Ora si attendono le motivazioni della sentenza, che giungeranno a 60 giorni dalla decisione.