Economia
23 gennaio 2011
11:12

Rossi: 'Berlusconi se ne vada. Occupiamoci della crisi. Il Pd? Servono nuovi dirigenti'

FIRENZE - Vladimiro Frulletti dell'Unit ha intervistato il presidente della Regione Enrico Rossi. Tra i temi trattati la politica nazionale, la crisi economica e le misure per contrastarla, e il ruolo dei territori per scegliere, attraverso le primarie, i candidati al Parlamento in caso di elezioni. Ecco l'intervista integrale.

L'assessore a Sel? La vita lunga. Troveremo forme e modi adeguati perla partecipazione al governo regionale di una forza che nella maggioranza . Enrico Rossi di ritorno dal congresso regionale di Sinistra Ecologia e Libert dove ha definito interessante il tentativo di costruire una sinistra del secolo nuovo , ma ha anche invitato i delegati a stare attenti che il vero banco di prova ora: siamo alla sfida finale, o si apre una nuova fase politica o si va alla regressione...

Presidente e che c' da fare per evitare la regressione.

Vedo una giusta indignazione. Non va dispersa. Ma vedo anche che mentre le donne in questa battaglia di dignit ci sono, c' troppo silenzio da parte degli uomini. Anche la Chiesa, pur in ritardo, si fatta sentire .

Eppure il premier non lascia...

oramai incompatibile con ruolo che ricopre. Il pi grande conflitto di interesse che la politica, il Parlamento, l'opinione pubblica sono costretti a occuparsi delle sue vicende personali. Non si occupano dei veri problemi del Paese: l'economia, la disoccupazione, la questione sociale. Per questo deve dimettersi e invece rilancia, cerca lo scontro finale. Siamo a una svolta, per cui nessuno pu far finta di niente. O si aprir una nuova fase nella politica italiana, ma qui le forze d'opposizione, tutte quante, si devono comportare in maniera seria e responsabile. O ci sar una regressione verso il sultanato .

Ma per sostituire Berlusconi servirebbe anche un progetto alternativo convincente per gli italiani.

Non vedo alternative alla proposta di Bersani e anche all'interno del Pd alcuni dovrebbero smetterla di scompigliare le carte. C' da mettere insieme tutte le forze d'opposizione per mandare intanto a casa Berlusconi. Questa la priorit .

Anche col Terzo Polo?

Noi ci sentiamo affini all'Udc, n tanto meno a Fini, con cui abbiamo poco o nulla a che vedere. Ma abbiamo valori repubblicani comuni. Ed questo il passaggio necessario per uscire definitavamente dal berlusconismo. Una nuova maggioranza per cambiare la legge elettorale e per affrontare l'emergenza economica. Poi al voto ovviamente su schieramenti contrapposti tra sinistra e destra. Questo c' da fare ora. Il resto, il gioco tutto autoreferenziale di parlarsi tramite agenzie di stampa, lasciamolo da parte .

Magari assieme a qualche nome di spicco del Pd?

Certe figure devono lasciare spazio a un nuovo gruppo dirigente di cui Bersani legittimamente il segretario. Non ci serve un partito di ex .

Fra il suo invito a farsi da parte e quello del rottamatore Renzi che differenza c' ?

Lasciamo stare le battute per favore. Io dico che ci sono persone che hanno vinto e perso battaglie, che ci hanno fatto gioire e piangere. Le rispetto. Ma ora bene che svolgano una grande funzione politica e culturale, sono "riserve" importanti. Lascino la guida del partito ad altri. Servono nuovi dirigenti, politici e amministatori che hanno maturato la propria esperienza nei territori. Se no rischiamo l'eterna ripetizione dell'eguale. Non ho ossessioni mediatiche, ma dato che al Pd ci tengo, avanzo delle idee, delle proposte .

Ad esempio?

Ad esempio una direzione nazionale pi snella. 300 persone sono troppe, come la nottola di Minerva che esce solo sul fare della sera, solo quando tutto accaduto. Una direzione formata dal segretario nazionale, da quelli regionali, dai rappresentanti istituzionali e da quelli di Regioni e enti locali. Insomma un gruppo dirigente, come aveva proposto Prodi, in cui le regioni contino per il proprio peso elettorale. Cos anche la Toscana avrebbe il suo giusto peso .

A proposito del ruolo dei territori. Se si va a elezioni i candidati al parlamento vanno scelti con le primarie?

Certo, non vedo in che altro modo sceglierli, soprattutto se si voter con questa legge elettorale dove i cittadini non scelgono i propri rappresentanti. Le abbiamo fatte per i consiglieri regionali non vedo perch non dovremmo farle per il livello nazionale .

Veniamo alla Toscana, c' il rischio, lo dice Irpet, che la crescita, per altro contenuta, nei prossimi anni produrr pi disuguaglianza anche per la contrazione nelle spese della pubblica amministrazione.

il rischio che ho indicato quando ho definito la manovra del governo recessiva. Il rigore giusto, ma questi tagli no. Per qui in Toscana c' un patrimonio, il dialogo costante fra istituzioni e forze sociali che altrove messo in discussione da logiche di scontro sul tema dei diritti e della coesione sociale .

Non teme che il metodo Marchionne si allarghi anche qua?

No qui il dialogo vero, e c' intensa collaborazione .

Per resta il problema che in futuro i poveri potrebbero essere di pi e sempre pi poveri.

Noi la nostra parte la stiamo facendo. Pensiamo al Progetto giovani, aiuti veri a chi la crisi colpisce in maniera pi dura. Per la ridistribuzione della ricchezza si fa a livello nazionale. Marchionne sui suoi 120 milioni di stock option paga il 12% di tasse, i lavoratori dipendenti pagano tra il 22 e il 33% di Irpef. Ci vorrebbe un governo che decida di spostare parte della ricchezza immobiliare e finanziaria verso il lavoro e gli investimenti. Per quanto riguarda la Toscana non aumentiamo n l'aliquota Irpef n l'Irap, n mettiamo i ticket. Perch nonostante gli iettatori del Pdl che vorrebbero vederci schiantare, i nostri conti sono in equilibrio .

La sua idea di un polo toscano degli aeroporti impostato su Pisa e Firenze incontra resistenze.

Alla politica dopo gli annunci spetta il compito di metterli in pratica anche mettendo nel conto una possibile sconfitta. Quindi non ci fermiamo, si va avanti

In primavera si voter a Siena, Grosseto, Arezzo e provincia di Lucca. I sondaggi dicono che il centrosinistra pu vincere al primo turno...

Non c' pi niente di sicuro, ogni vittoria va conquistata .

Potrebbe per servirvi, almeno in alcune realt , un'intesa anche con l'Udc. Lei che ne pensa?

L'Udc deve scegliere fra noi e la destra. La politica dei due forni di andreottiana memoria non convince pi .

di Vladimiro Frulletti per l'Unit Toscana del 23 gennaio 2011