Ambiente
Territorio e Paesaggio
22 luglio 2017
12:46

Rossi sulla sentenza Tar su cave Apuane: "Vittoria per l'ambiente e per il lavoro"

FIRENZE - "La cave delle Apuane ora devono rispettare le regole regionali che noi abbiamo voluto. una vittoria per l'ambiente e per il lavoro". Il presidente Enrico Rossi commenta con soddisfazione la sentenza del Tar della Toscana depositata ieri sera, con cui la prima sezione ha respinto il ricorso promosso da una societ di escavazione delle Apuane contro il Pit-piano paesaggistico approvato dalla Regione d'intesa con il Mibac, riconoscendo la legittimit delle scelte operate dalla Regione con il Piano in riferimento all'attivit di cava.

"Il piano paesaggistico della Regione Toscana era stato impugnato dai cavatori - ricorda Rossi - Ieri sera e' stata pubblicata la prima sentenza del Tar Toscana. I ricorsi sono respinti e il Pit piano paesaggistico e' legittimo nella disciplina dell'attivit estrattiva. Sono legittimi il divieto di non cavare sopra i 1.200 metri, l'obbligo della valutazione di compatibilit paesaggistica, l'obbligo dei piani di bacino, la previsione dell'obiettivo della filiera corta. Insomma - conclude il presidente - un piano legittimo che i cavatori devono rispettare. stato un grande lavoro, che ora dobbiamo continuare".

Positivo anche il commento di Vincenzo Ceccarelli, assessore a infrastrutture e governo del territorio, che tra le sue competenze ha anche le cave: "Questa sentenza la conferma della correttezza e legittimit dell'azione della Regione, che non vuole penalizzare le attivit di escavazione, ma con lungimiranza ha voluto introdurre nuove regole che comportano una lavorazione maggiormente compatibile e rispettosa di un ambiente unico e non riproducibile, cercando nel contempo di dare importanza al lavoro e di esaltare il valore aggiunto di una materia cos preziosa come il marmo, attraverso una maggiore lavorazione in loco, volta anche ad accrescere l'occupazione. A questo punto - aggiunge Caccarelli - ci aspettiamo che tutti rispettino regole che sono semplicemente regole di civilt , oltre che di corretta operativit ".

Questi i punti pi significativi della sentenza del Tar:

1) il piano regionale legittimo perch risponde alle finalit previste dal decreto lgs n. 42/2004 di impedire o ridurre le trasformazioniirreversibili dei tratti naturalistici delle montagne Apuane;

2) la previsione del piano  di bacino legittima perch questo configurato come strumento attuativo del piano paesaggistico per entrare nel dettaglio del singolo bacino estrattivo e definire con la maggior precisione possibile le quantit sostenibili, le localizzazioni delle nuove attivit estrattive e gli interventi di riqualificazione paesaggistica, il tutto con una visione unitaria dell'intero bacino;

3) il piano non abroga l'attivit estrattiva ma la disciplina in relazione al forte impatto che essa assume nei confronti dei beni paesaggistici;

4) legittimo l'obiettivo di raggiungere nel 2020 almeno il 50% delle lavorazioni in "filiera corta", perch questo risponde alla finalit del perseguimento dello sviluppo sostenibile;

5) legittima la previsione della compatibilit paesaggistica degli interventi;

6) il divieto di attivit estrattiva sopra i 1.200 metri, valevole anche per le cave sotterranee, risponde alla finalit di tutelare un aspetto del paesaggio, e non rileva solo l'aspetto esteriore della montagna, ma anche l'integrit delle sue falde acquifere e la stabilit dei versanti.