
La Regione Toscana ha stanziano recentemente ulteriori risorse per tutelare salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. È questo l'annuncio del presidente Eugenio Giani e dell'assessora alla formazione professionale e al lavoro Alessandra Nardini nella Giornata Mondiale della Sicurezza e Salute sul Lavoro (World Day for Safety and Health at Work) istituita dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) per promuovere il dibattito attorno al tema della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e lavoro-correlate. Presidente e assessora illustrano il nuovo stanziamento che ammonta a un milione e mezzo di euro ed è finalizzato a finanziare percorsi di formazione aggiuntiva per lavoratrici e lavoratori.
Lo stanziamento costituirà la dotazione finanziaria di un avviso di prossima uscita, previsto intorno alla metà di maggio, a cui potranno partecipare le imprese che puntano a realizzare progetti di formazione ulteriori rispetto a quelli obbligatoriamente previsti per legge a carico delle datrici e dei datori di lavoro dal decreto legislativo 81/2008 e dagli accordi Stato-Regioni del 2011.
“Investire sulla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro resta per noi una priorità. Interventi che promuovono informazione e consapevolezza sono necessari per sostenere una cultura diffusa della prevenzione – osservano il presidente Giani e l'assessora Nardini -. Il tema purtroppo è sempre attuale. Incidenti sul lavoro, non di rado perfino mortali, e malattie professionali non possono essere accettabili in un Paese che voglia dirsi civile, in una Repubblica che, come ci ricorda la nostra preziosa Costituzione antifascista, è fondata - dovrebbe essere fondata - sul lavoro. Il lavoro deve essere dignità, vita, non può trasformarsi in infortuni, malattie, morte”.
“Come purtroppo evidenziano spesso le cronache quotidiane – spiegano – la cultura della salute e della sicurezza rappresenta una questione prioritaria su cui evidentemente non si è ancora riusciti a fare abbastanza. Non vogliamo certo scaricare tutta la responsabilità sulla formazione, ma essa rappresenta sicuramente un aspetto importante rispetto al quale il nostro impegno vogliamo sia massimo. Accanto a questo resta prioritariamente il grande tema dei controlli, perché se è vero che le norme ci sono è altrettanto vero che si deve verificare capillarmente che siano rispettate, che nessuna vita venga sacrificata sull'altare del profitto, come è successo nell'incidente che ha provocato la morte di Luana d'Orazio che ricorderemo il 1 maggio a Montemurlo, e in tantissimi altri casi. Per questo torniamo a chiedere che il Governo nazionale prosegua l'azione di potenziamento dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro avviata dal ex ministro del lavoro Orlando”.
“Per quanto ci riguarda, come Regione, da anni siamo impegnati nella promozione della cultura della salute e della sicurezza fin dai banchi di scuola, anche grazie al protocollo che abbiamo sottoscritto insieme all'ANMIL, l'Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro e con questo nuovo bando torniamo a finanziare percorsi di formazione aggiuntiva rispetto a quella obbligatoria già prevista per legge, per promuovere nelle lavoratrici e nei lavoratori la consapevolezza rispetto ai corretti comportamenti da adottare, ai dispositivi di protezione, alla normativa vigente, facendo insomma prevenzione, che resta il cuore di quella strategia che concretamente può contrastare infortuni, malattie e incidenti mortali”.
“Lo ripetiamo ancora una volta - concludono - e lo facciamo nei giorni che precedono la Festa delle Lavoratrici e dei Lavoratori: in Toscana vogliamo promuovere e difendere buona occupazione, ovvero occupazione di qualità, stabile, sicura, tutelata e giustamente retribuita”.
Il bando di prossima uscita segue, un anno dopo, analoga iniziativa della Giunta regionale che aveva visto nel 2024 un numero di domande limitato, inferiore rispetto allo stanziamento economico previsto, e dunque ora viene riproposto auspicando una partecipazione più nutrita e passando ad una modalità di bando “a sportello”, dunque sempre aperto, senza scadenze, fino ad esaurimento risorse.
L'intervento formativo dovrà essere articolato tenendo conto delle seguenti componenti:
- formazione di tipo generale, sulla normativa vigente, su aspetti legati alla organizzazione della sicurezza, sui concetti di rischio, danno, prevenzione e protezione, sui diritti e doveri delle lavoratrici e dei lavoratori, ecc.
- formazione sui rischi specifici legati al comparto cui appartengono l’impresa, la singola lavoratrice/il singolo lavoratore e le misure specifiche messe in atto per prevenire tali rischi, nonché sulle procedure di sicurezza e di igiene di cui l’azienda si è dotata;
- formazione al ruolo, prevista per le datrici/ i datori di lavoro che assumono in proprio i compiti di responsabile del servizio di prevenzione e protezione aziendale, alle preposte/ai preposti, alle addette/ agli adddetti e alle/ai responsabili dei servizi di prevenzione e protezione.
I progetti formativi possono essere presentati da: un’impresa da sola o in partenariato con altre imprese, una o più agenzie formative in partenariato di cui siano destinatarie imprese già individuate in sede di candidatura, un partenariato tra agenzia formativa e impresa/e interessate alla formazione delle proprie lavoratrici e dei propri lavoratori.