Economia
2 aprile 2012
14:29

Sos impresa, Nencini: 'Lo spread non è tutto: credito più facile, lotta all'evasione, semplificazione'

FIRENZE - "Non vorrei che la valutazione dello spread fosse l'ultima quota Cadorna – dice l'assessore al bilancio e ai tributi della Toscana Riccardo Nencini, citando quello che accadde nella prima guerra mondiale – Lo spread è infatti importante, ma è solo un indicatore: non è l'indicatore massimo". La battuta, che si riferisce all'azione del governo per rimettere in sesto conti ed economia dell'Italia, arriva nel corso della presentazione del rapporto di "Sos Impresa" relativo alle infiltrazioni della criminalità sulle imprese in Toscana, presentato stamani da Confesercenti nella sala Luca Giordano a Palazzo Medici Riccardi a Firenze. Nencini è intervenuto dopo il magistrato Ettore Squillace.

Globalizzazione, crisi, accesso al credito, ma anche semplificazione amministrativa ed enti più snelli sono temi che si tengono assieme per l'assessore. "Un tempo il fare e il finanziare erano espressione dello stesso territorio. Oggi, prima conseguenza della globalizzazione, i capitali che finanziano l'attività manifatturiera ed economica di una regione possono arrivare da molto lontano. Questo accresce il rischio di infiltrazioni e in una situazione di crisi come quella che viviamo – avverte l'assessore – aprire certe porte diventa ancora più facile per la malavita"

Per aiutare l'economia e le imprese che stanno nelle regole a difendersi per Nencini è necessario anzitutto un sostegno all'accesso al credito: "lo si può fare utilizzado i confidi e il microcredito" dice. "Ma anche semplificare la pubblica amministrazione aiuta - aggiunge - , se si considera che, anche qui in Toscana, abbiamo tredici diversi livelli di governo ed enti che lavorano sul territorio: troppi, uno in meno del doppio dei vizi capitali". "L'Irpet – prosegue - ci ricorda che per ottenere un permesso passano mediamente da 5 a 7 anni. Se tagliamo questi tempi (e lo si può fare con una riforma istituzionale) riduciamo la possibilità che si verifichino certi fenomeni di illegalità".

L'ultima parte dell'intervento l'assessore lo dedica all'evasione fiscale e alle imprese cinesi che lavorano in Toscana. "Sono illegalità minori rispetto alle infiltrazioni mafiose o ai fenomeni di usura al centro del rapporto di oggi – conclude Nencini – ma non fanno meno male a tante imprese che lavorano nelle regole e devono fronteggiare una concorrenza sleale. Sono un'ulteriore fonte di preoccupazione e per combattere questa illegalità, fatta di tasse non pagate ma anche di mancato rispetto dei diritti dei lavoratori o di infanzia negata ai bambini, l'unico modo è lavorare in squadra e mettere in moto più sinergie".